La parte di arrampicata si presenta con alcune belle lunghezze di arrampicata su placca, dove l'uso e l'equilibrio sui piedi è fondamentale; è completamente attrezzato a fix, possono essere utili alcuni friends medi sui primi 2 tiri. La roccia è un calcare cristallino tabulare molto compatto e abrasivo. La salita permette di riscoprire questa caratteristica lunga cresta a torto poco frequentata.
L'itinerario, anche se le difficoltà sono molto contenute, non è da sottovalutare; lo sviluppo, la parte in cresta e la discesa ne fanno una lunga via da affrontare con condizioni meteo sicure. L'ambiente tipico del Queyras è dolce, solare e molto panoramico (sulla cresta sommitale della Taillante vi è una vista sull'arco alpino a 360°); stupendo il Lac Foreant, poco sotto la parete.
Nel complesso al gita appare più lunga della via abituale alla cima centrale, sia per il tratto di cresta, sia per lo sviluppo e risalita al ritorno
Dal Colle dell’Agnello, parcheggiando in corrispondenza del primo tornante lato Francia (2720 m), si segue il sentiero per il Colle Vieux (2806 m). Poco dopo il colle si traversa a dx in discesa, puntando per pietraie e prati pianeggianti in direzione della parete occidentale della Taillante, caratterizzata da speroni e lisce placche. Si scende fino a quota 2740 m (canale con neve a inizio stagione), valicando alcuni ruscelli.
Per sfasciumi e pietraie si risale in diagonale e si arriva all’attacco della via, posto alla base del secondo sperone che scende a nord della cima centrale, alla partenza in un lungo diedro che termina sotto un’evidente arcata strapiombante a sx di belle e compatte placche (1 ora).
Rispetto ai gradi indicati in un’altra descrizione su questo sito mi sono tenuto un po’ più alto, mediando cmq rispetto ad altre descrizioni trovate in rete più generose.
L1) diedro, placca (4b, 50m) – attenzione possibile neve a inizio stagione fino al primo spit e anche oltre, che può rendere infattibile la via
L2) diedro, placca (4b, 50m)
L3) placca e traverso a dx (4c, 50m)
L4) placca in traverso a dx (4c, 45m)
L5) muro, piccolo strapiombo (attenzione: roccia poco sicura), poi da una cengia detritica si traversa a dx; sosta non ben visibile alla base di un canale di scolo (5b, 45m)
L6) placche (3c, 50m) – fattibile di conferma tenendosi sul fondo del canale diedro (attenzione caduta pietre)
L7) placche (3c, 50m) – fattibile di conferma tenendosi sul fondo del canale diedro (attenzione caduta pietre)
L8) placche (4c, 50m)
L9) placche (5a, 50m)
L10) placche (4a, 45m)
L11) placche (3b, 50m) – concatenabile al precedente
L12) placche, muro, uscita su una piccola anticima della lunga cresta (ometto), oppure all’intaglio in basso a destra (3c, 45m).
3h30 – 4h. Da qui invece che andare a destra (sud), verso la cima centrale, come previsto dalla discesa usuale dalla via, si prosegue in cresta a sinistra verso la cima nord.
La cresta si presenta tagliente ed esposta e priva di qualsiasi assicurazione, con alcuni passaggi delicati, dapprima, in piano/discesa, fino ad arrivare al risalto della cima nord. Da qui si arrampica facilmente, su roccia non sanissima (II/III), fino ad arrivare finalmente sull’ampia cima. 45 min-1h. 5h30-6 in totale.
Discesa per la normale del versante/crestone nord-ovest, per sfasciumi e vaghe tracce. Intorno ai 3000 le tracce si perdono e occorre recuperarle spostandosi poi verso destra (a sinistra incombe invece la liscia parete). Gli sfasciumi finiscono a quota 2800, ignorare un canalino sulla sinistra e proseguire fino ai prati a quota 2600, ometti. Da qui iniziare un noioso traverso in leggera ascesa per prati e pietraie fino al Lac de Foreant 2619 m (1h-1h30). Attraversare l’emissario del lago e prendere il sentiero a mezza costa per il Col Vieux e da qui alla macchina. 45 min. Totale discesa 2h-2h30.
- Cartografia:
- IGC 106 - Monviso, Sampeyre, Bobbio Pellice
- Bibliografia:
- Refuge du col Agnel