- Accesso stradale
- Strada nella parte iniziale in alcuni punti con avvallamenti profondi da affrontare con attenzione. Migliora notevolmente da quando inizia a scendere fino al rifugio, se siete arrivati fino lì, continuate perché il peggio è passato. Comunque, con un’auto normale io ci penserei su prima di infilarmici
Il sentiero inizia nel parcheggio (palina), sale dietro il rifugio e attraversa un prato raggiungendo la sterrata che porta a delle baite, si scende a guadare un rio e appena dopo, presso due grossi massi di frana il sentiero 339 inizia a salire il versante con numerose serpentine. Si arriva su una dorsale in corrispondenza di un grosso ometto già visibile dal basso. Si arriva al bivio, consiglio di salire direttamente al lago La manica, il sentiero passa poco sopra il lago del Laus che si può raggiungere comodamente con un paio di scorciatoie. L’unico punto scomodo è l’attraversamento dell’emissario del lago La Manica, che avviene in una piccola forra, con tanta acqua si rischia la doccia. Si esce dalla forra e si tiene il lago sulla destra contornando un piccolo promontorio. Ora si vede il Colle Malanotte e la pietraia che scende da esso. Il sentiero si tiene sulla sinistra salendo sfruttando al meglio il versante inerbito. Solo all’ultimo si prosegue su grossi massi arrivando al colle. Qui io ho seguito una serie di ometti che partono quasi sulla dorsale che dal colle porta alla vetta e che obliquano verso sinistra fino ad incontrare il sentiero che si attacca scendendo dal colle per alcune decine di metri. La parte iniziale di questa traccia passa su terreno franoso per cui in discesa l’ho abbandonato e ho seguito un’ulteriore serie di ometti che riportano quasi in piano nei pressi del colle. Comunque si scelga la salita non ha difficoltà alpinistiche e si può salire a vista puntando alla croce di vetta che è visibile già dal colle. Oggi in vetta io e un camoscio, purtroppo nuvole in abbondanza e quindi ben poco panorama.
Cercasi volenteroso che porti un nuovo libro di vetta