Per una ripetizione, portare una serie di friend fino al BD nr. 3, qualche nut, cordini di varie misure, kevlar, martello e qualche chiodo. Il bivacco Ettore Castiglioni, da usare solo per emergenze, è posto in cima e dispone di quattro brandine, cinque materassi e qualche coperta.
Alcune indicazioni utili: seguire sempre il tracciato più logico e facile in quanto la via evita tetti e strapiombi. Il tratto più difficile da trovare è quello che per mezzo della grande cengia conduce indicativamente sotto la verticale del tetto a scala. Molto utile lo schizzo della via del sito www.tuttoinlibera.it (http://www.tuttoinlibera.it/images/SchizzoPilastroFrancesi.jpg).
La lunghezza dei tiri è indicativa.
L1 – IV, 35 mt
Salire appena a sinistra dell’evidente camino (faccia a monte) e obliquare a destra. Sosta su due chiodi.
L2 – IV, 50 mt
Salire il camino sino ad una prima sosta e dopo qualche metro piegare a destra ad un’altra sosta alla base di una placca articolata dove inizia una comoda cengia.
L3 – IV, 50 mt
Andare verso destra e salire un diedro sino ad un pulpito. Traversare a destra e con facile arrampicata raggiungere una grande cengia detritica dove attrezzare una sosta su spuntone.
L4 – II, 40 mt
A destra per facile terreno sino ad una terrazza ghiaiosa. Seguire una traccia in leggera discesa sino ad attrezzare una sosta su spuntone.
L5 – II 40 mt
In leggera salita verso destra sino a reperire un evidente spuntone con cordoni. Se si arriva più alti rispetto allo spuntone (visibile), va bene lo stesso.
L6 – IV+, 40 mt
Dallo spuntone si traversa ancora verso destra e si scende qualche metro per risalire poco più avanti ad una terrazza con sosta su clessidra cordonata e chiodo.
L7 – IV+, 35 mt
Ancora a destra sino a voltare lo spigolino per prendere una rampa di roccia grigia (chiodo con vecchio cordone) che conduce all’interno di diedro/camino (il primo che si incontra, non quello più in fondo).
L8 – IV, 25 mt
Continuare sulla destra del diedro/camino sino ad una grande terrazza. Sosta su clessidra da rinforzare.
L9 – IV+, 35/40 mt
Spostarsi a sinistra e salire il diedro/fessura formato da una grande scaglia. Ad un cordone in clessidra, continuare ancora qualche metro nel diedro ed uscire a sinistra della gigantesca lama. Ignorare la prima sosta su due chiodi e, proseguire fin ad una terrazza ad una trentina di metri sulla verticale del tetto a scala (sosta su clessidra + 2 chiodi). Attenzione che si può attaccare il diedro/fessura più bassi con tiri un po’ diversi dai precedenti arrivando alla prima sosta con un tiro di 55 mt. Questa sosta sulla gigantesca
lama si vede solo sporgendosi a sinistra (non farsi ingannare da un cordino azzurro e uno bianco su una clessidra a destra su parete rossa). Se arrivate alla prima sosta poi con un tiro nel diedrino a sinistra, arrivate alla sosta sotto alla placca di VI (15 mt, IV)… almeno fate una super foto al primo di cordata con dietro il Campanile Basso).
L10 – VI, 35 mt
Salire fino a due chiodi (sosta da rinviare) e seguire una lama alla loro sinistra. Traversare verso destra (3 chiodi, passi tecnici), quindi in verticale fino alla sommità di un
pilastrino che si vede a destra. Tiro stupendo. Diversi chiodi.
L11 – VI+, 45 mt
Entrare nel diedrino a sinistra (passo duro) che si forma con la fine del tetto a scala; al suo termine andare qualche metro a sinistra, quindi in verticale sino
a 2 chiodi. Ora dritto sul tettino e poi a destra seguendo il diedro. Diversi chiodi.
L12 – V+, 35 mt
Alzarsi nel diedro e traversare verso destra nel tratto meno ostico sino a superare uno spigolino dove si trova una sosta su due chiodi.
L13 – IV, 40 mt
Salire nel facile diedro ad arco uscendo a sinistra appena questo lo permette. Seguire l’evidente cengia ignorando una prima sosta. Sostare su quella successiva (fix e chiodo) posta poco oltre un vago spigolino (qualche metro oltre un evidente ometto).
L14 – V, 30 mt
Si traversa a sinistra, oltrepassando lo spigolo, quindi verticalmente su bella roccia sino in sosta su 1 chiodo e 1 fix).
L15 – V+, 55 mt
Traversare a sinistra circa 8 metri sino ad un chiodo. Al successivo salire verticalmente su percorso logico nel diedro fessura che si vede. Sostare dove inizia il diedro obliquo verso destra.
L16 – IV+, 20 mt
Salire il breve diedro sino alla terrazza alla base della grande lama staccata. Sosta su 2 chiodi.
L17 – V+, 50 mt
Salire sulla lama staccata e continuare verso destra fino ad un diedro poco visibile che si sale sin sotto il tetto da superare sulla destra con arrampicata tecnica.
In alternativa si può stare fuori dalla lama iniziale, traversare a destra per aggirarla e salire il diedro collegandosi al chiodo alla fine della lama.
L18 – IV, 55 mt
A sinistra su cengia sino ad una sosta su 1 fix e 1 chiodo dalla quale si sale verticalmente cercando le zone più logiche sino alla sosta sullo spigolo a sinistra.
L19 – V, 55 mt
Traversare lungamente a destra (inizialmente in orizzontale, in seguito in leggera ascesa) con la presenza di 2 soste e chiodi da allungare molto per evitare
attriti. Difficile orientarsi, ma cercare di seguire una sequenza di fessure e cengette che passano in varie nicchie. NON LASCIARSI INGANNARE DA UNA SOSTA
CON CORDONE ROSA, ALLA BASE DI UN DIEDRO GIALLO STRAPIOMBANTE A CIRCA META’ TIRO. La sosta da utilizzare è in una nicchia dopo circa 55 mt su due chiodi con cordino rosaceo.
L20 – V, 50 mt
In esposizione si obliqua verso destra per poi seguire il percorso più logico (1 friend incastrato e una clessidra cordonata). Poi con percorso facile e non obbligato con molte possibilità di sosta su clessidre buone. Sosta da attrezzare su clessidra.
L21 – IV, 35 mt
In verticale senza percorso obbligato, un po’ verso sinistra, sino ad una cengia larga circa 60 cm, sostando sopra un punto di bivacco (ometto e base di muretto a secco). Sosta su due chiodi alla sua sinistra.
L22 – IV+, 50 mt
In verticale, individuare una serie di diedri e salirli, al termine dei quali un netto traverso verso sinistra conduce alla sosta. Sosta su 1 chiodo da rinforzare.
L23 – IV, 50 mt
Alzarsi sulla sovrastante terrazza ed entrare nel diedro giallastro che inizialmente ha roccia brutta ma in breve diventa nera e più solida e lavorata. Per teereno più facile aggirare sulla destra uno spigolo e puntare per balze alla grande cengia detritica (attenzione che se la corda tira è pericoloso uscire con i sassi che si muovono) che segna la fine della via. Sosta da attrezzare alla base di un diedro/canale. Attenzione agli attriti. Se si decide di scendere lungo lo spigolo Nord, portarsi verso gli evidenti ometti.
L24 – IV+, 50 mt
Spostarsi a destra verso gli evidenti ometti dello spigolo, e poco prima salire con un altro paio di lunghezze prima per un breve muretto appigliato (sosta da attrezzare).
L25 – IV/III, 60 mt
Lungo un catino fino alla cengia sommitale (sosta da attrezzare).
Salire con percorso non obbligato per circa 200 metri, prestando attenzione alla roccia, fino al bivacco posto in cima (se si decide di scendere dalla Tosa o dalla nuova linea di calate).
DISCESA. Tre Soluzioni.
1) Per la via Normale alla Cima Tosa. Dalle quattro alle cinque ore.
2) In doppia dalla spigolo Nord (in questo caso non bisogna arrivare in cima ma da L22 spostarsi agli evidenti ometti a destra). La prima corda doppia inizia sotto all’omettone più sporgente verso lo spigolo (appena sotto), su cordini e chiodi vari (circa 40 mt).
3) Dalla nuova linea di calate in corda doppia attrezzate a fix, la prima della quale è posta una decina di metri sotto il bivacco. Sconsigliata a inizio stagione o dopo recenti piogge in quanto può risultare molto bagnata. La seconda non è immediatamente visibile ma va cercata sulla sinistra (viso a monte), dietro una sorta di pilastrino prima della grande cengia. Calcolare almeno due/tre ore.
- Bibliografia:
- Buscaini-Castiglioni guida CAI TCI