- Accesso stradale
- Regolare fino Arnouva.
La duratura estate di San Martino ci ha regalato una bellissima gita in una tranquilla giornata tardo autunnale dove tutto il vallone del Triolet era per noi.
Salita al rifugio senza alcuna difficoltà, percorso asciutto e canaponi quasi tutti presenti (mancano solo quello iniziale e quello nei colatoio roccioso da attraversare).
Dopo una breve sosta ristoratrice al tiepido sole, proseguiamo alla volta del bacino del ghiacciaio del Triolet.
La bellissima seraccata rispetto a 2 anni fa (tempo della mia precedente visita) si è quasi dimezzata e anche il bacino si è abbassato di qualche metro. L’ambiente è , in ogni caso, magnifico.
Scendiamo fino alla lingua terminale del ghiacciaio andando a vedere da molto vicino le due lingue terminali in cui si divide la seraccata sommitale. Ambiente grandioso che incute un certo timore non appena cala il sole (coperto dal Gruetta. Alle 14 siamo già in ombra e al fresco…) e il vento sibilta tra le candele di ghiaccio che scendono dai seracchi.
Riscendiamo la lingua ricoperta da detrito e neve fino al lago terminale (ghiacciato), sbarrato da un lato dalla confluenza del ghiacciaio di Gruetta con quello del Triolet.
Con un traverso in leggera discesa ci riportiamo sul sentiero e in pochi minuti siamo al rifugio.
Qui scorgiamo un bell’esemplare di stambecco brucare tranquillo e un piccolo ermellino già in veste invernale
Veloce rientro fino ad Arnouva.
Bellissima gita, che mi ha permesso di scrutare profili a me cari.
Ringrazio papà e Simone per la compagnia.
Alla prossima,
L