Un po’ in ritardo posto la relazione, meglio tardi che mai…
Sulla via c’è poco da aggiungere oltre a quello che già si trova. Noi l’abbiamo fatta in giornata dopo aver dormito in tenda a Les Etages (il viaggio in macchina è stato eterno in relazione alla distanza percorsa in linea d’aria…). Saliti in due ore al rifugio, abbiamo dovuto aspettare le 8 per iniziare a salire i placconi appoggiati che conducono all’attacco vero e proprio. Prima che la parete vada al sole (8.30-9) infatti fa decisamente freddo per poter iniziare ad arrampicare. Tutti i tiri hanno una chiodatura non proprio sportiva, bisogna essere sicuri di avere il 6a (e anche qualcosa di più) a vista e anche un paio di friends possono tornare utili. Ultimi tiri veramente aerei, con il vuoto a 360 gradi intorno a noi. Arrivo in vetta bellissimo, dopo un viaggio su roccia perfetta. Due doppie facili da trovare e poi giù dalla normale, noi abbiamo fatto conserva (utili qualche cordino/fettuccia) per andare più sicuri.
Sicuramente consigliata per l’ambiente, la qualità della roccia veramente superba, l’estetica e anche per la varietà dell’arrampicata: si passa dalla placca liscissima al tetto, da una lama “boulderosa” a un traverso tecnico in pochi tiri.
Veramente bella.