Il primo tiro è appunto su Kundalini 4/4+, un traverso esposto di circa 40 mt. che inizia aggirando uno sperone tagliato orizzontalmente da una notevole spaccatura, che sale gradatamente verso destra fino alla sosta nella nicchia.
Il secondo ritorna a sx per una decina di mt. 7-(Ao)e sale per circa 6 mt lungo una fessura verticale che conduce alla prima sosta di “Cochise”.
Nel terzo si sale una parete verticale di ottimo granito per 30 mt. 6+ in partenza poi mentre si sale si semplifica fino al 5+ sotto la sosta.
Il quarto tiro sarebbe un banale trasferimento tra erba e cespugli che toglierebbe sicuramente una stella alla via.Dopo un breve consulto con Jacopo decidiamo di salire leggermente a dx per una facile placca 7/8 mt., fino ad uno strapiombo 5°, con la possibilità di inserire un piccolo friend alla base. Superatolo sempre su facile placca interrotta da poca erba si raggiunge l’albero 20 mt. alla base della famosa fessura verticale detta “La serpe ripresa”, aperta eroicamente da Jacopo alla fine dei gloriosi anni 70.
Quinto tiro,il più emozionante,30 mt. di fessura che parte quasi in strapiombo 5+,sale serpeggiando verso destra, mani e piedi entrano quanto basta per renderle giustizia nella gradazione estetica(10+),pochi metri dopo si sosta sotto uno strapiombo.
Per salire il sesto, il primo di cordata deve proteggere la sosta inserendo un friend n° 4 un paio di mt. a sx e scendere leggermente, superare un muretto e continuare a sx navigando per 40 mt su placca improteggibile 4/4+, fino a raggiungere due enormi faggi dove si sosta.
Per iniziare il settimo 45 mt., è consigliabile spostarsi di una quindicina di mt. a dx da un piccolo faggio e salire fino a raggiungere il traverso che proviene da Kundalini 4° con due chiodi, siamo sotto il gigantesco arco, in placca compatta fino alla sosta.
Ora non rimane che seguire gli ultimi tre tiri (40+35+40)mt. della via regina delle Dimore degli Dei.
Si scende a piedi costeggiando a sx la sommità delle placconate fino a raggiungere per evidente sentiero la famosa scala dei Melat, dopo è impossibile sbagliare.