Come varianti al tracciato originale si propongono il diedro sottostante l’abete (evitando la parte più boscosa della via) e la placca delle lucertole al sole (ormai costituisce l’uscita più gettonata della via).
L1 (45m): Si sale la placca che man mano si raddrizza in direzione della striscia bianca (III/IV). La si supera (VI-) e si esce in cima verso una betulla con cordone. Il tiro è improteggibile fatta eccezione degli alberi a sinistra. Dalla betulla proseguire nel bosco raggiungendo una traccia di sentiero sostare sui numerosi alberi.
Collegamento: per tracce spostarsi a sinistra una ventina di metri fin sotto il risalto successivo.
L2 (20m): Scopo del tiro è raggiungere la base dell’evidente diedro del tiro successivo. Si parte in corrispondenza di una lama sopra la quale vi è una fessura di 2m, li si supera V- e si esce su erba, raggiungendo la terrazza erbosa alla base del diedro.
L3 (25m): Si sale il diedro (VII) sostenuto, ma facilmente integrabile con friend. 1 chiodo. La sosta è proprio sotto l’abete. Attenzione ai sassi incastrati mobili.
L4 (40m): Salire per bosco e risalti rocciosi fino ad un’ampia terrazza con cordone su albero puntando alla fessura del tiro successivo. E’ possibile salire ancora qualche metro fino a degli alberelli con masso incastrato (III-IV).
L5 (50m): Da qui si prosegue lungo la spaccatura raggiungendo un cordone sul fondo della fessura e quindi strisciando al suo interno (VI). Si esce quindi a destra e per fessura si raggiunge la base del tetto successivo dove si sosta su tre chiodi.
L6 (40m): Si sale il tetto per lame atletiche (4ch. VI+/VII- possibilità di A0/A1) uscendo dritti e raggiungendo una sosta su 2 chiodi; saltarla e proseguire su placca abbattuta fino a raggiungere il diedro fessura che sale a destra. Salirlo (IV) e sostare sui 2 grossi alberi appena sopra.
L7 (50m): Placca delle lucertole al sole. Si sale dritti raggiungendo dopo pochi metri una lama (proteggersi). Da qui si proseguire dritto ancora qualche metro e superare il primo muretto a destra. Seguire le facili lavorazioni che conducono sotto il secondo muretto e uscire verso destra raggiungendo un dado incastrato (poco visibile). Da qui si punta verso una fessura in alto a destra (20m almeno) destreggiandosi in placca nei punti più lavorati. Dopo un lungo run out si raggiunge la sosta (chiodo e vecchio spit) poco sotto una fessura erbosa con pinetto. (IV qualche passo di V nella prima parte)
L6 (55m): si riparte salendo la fessura (1 chiodo prima del pinetto) e dopo qualche metro è possibile mettere un’ultima protezione prima di salire direttamente la placca nel punto in cui è più lavorata (IV+). Le difficoltà calano e si raggiungono facilmente gli alberi sommitali. Anche qui tratti sprotetti di almeno 20m.
Discesa:
Salire ancora qualche metro fino ad entrare nel bosco. Da qui reperire la traccia che scende verso sinistra dalla cima della parete e va a ricollegarsi al sentiero che sale allo scoglio della metamorfosi. Si scende quindi per tracce e roccette (fare molta attenzione) fino ad arrivare alla cascata del qualido (si incontrano sul percorso qualche vecchio segno cai ed una caratteristica scala di sassi su di una placca). Si attraversa il torrente e per sentiero più marcato si raggiunge il fondovalle (possibilità di fermarsi alle sponde del qualido o al sarcofago per fare qualche altra via).