La salita è divisa in 8 tiri , ma due sono praticamente di cammianta tra un tiro e l'altro.
Materiali:Normale da arrampicata, i tiri sono da 20/30 metri quindi una corda da 50 basterebbe, tuttavia in caso di ripiegamento è meglio se si hanno corde da 60.
Le soste sono attrezzate con catene ed anelli di calata (attenzione che in caso di calata le discese non sono verticali)
Tornano utili e di conforto due friend medio piccoli.
Protezioni: La via è completamente spittata.Spittatura giusta.Solo alcuni passi di uscita danno piu garanzia se si integra con un friend
Note :Si puo lasciare lo zaino alla base della via dato che si ritorna al punto di partenza, tuttavia uno zainetto per la borraccia/accessori vari e le scarpe ( la discesa normale si fa A PIEDI su sentiero scosceso!!!!!!) torna utile.
Lungo il sentiero si incontrano DIVIETO DI ACCESSO alla zona causa frana caduta dal colletto dello zuco di teral.
Valutate voi se ve la sentite di proseguire.La frana ha interessato la parte alta del sentiero di discesa per circa 10 metri.Niente di particolare, c'è solo da stare attenti e con le orecchie aperte!!!
Seguire la strada per alcune centinaia di metri fino a vedere a sinistra un piccolo parcheggio leggerment sotto il piano stradale.Posteggiare e proseguire poi a piedi lungo la strada asfaltata.Dopo circa 5 minuti la strada traversa un torrente e subito sulla dx si prende la la stradina che sale.Seguire il sentiero che conduce alla falesia di Vaccarese.In vista della baita degli alpini proseguire diritto fino a che lo sterrato piega decisamente verso il basso dove si intravedomo delle baite su grandi prati.seguire la strada verso il basso.All'altezza della prima baita, sulla SX è presente un viottolo con muretti a secco ai lati (bolli colorati) , percorrerlo in salita per alcuni minuti.Arrivare in vista di una grande frana senza attraversarla.La via attacca un metro sopra il sentiero ( si vedono gli spit) in corrispondeza di una placca.Ci sono cartelli di divieto di accesso a causa du questa frana.
Tempi di percorrenza : Dalle 2 ore ( relazioni su internet) alle nostre 4 ore ( con calma, non conoscendo la via, interpretando le relazioni trovate in internet)
Discesa : seguire la ferrata dalla cima e poi il sentiero.in circa 15 minuti si torna alla base.
1 tiro: salire la placca fino sotto un muro verticale, risalire un pezzo (spaccata a dx verso la parete) e poi traversare a SX (passaggio lungo) fino a trovare comodi appigli, risalire alcuni metr. prima catena.(4 con uno o due passi di 5c)
2 tiro: dalla catena salire fino alla vegetazione ( qualche metro di arrampicata )e poi proseguire sul sentiero che porta alla base del 3 tiro ( 2 grado e poi sentierino)
3 Tiro: salire la rampa fino sotto un tettuccio con a sx un muretto verticale non proteggibile (attenzione, ci sono parecchi sassi mobili).Risalirlo.proseguire diritto fino ad una catena ( meglio integrare con qualche cosa) (5c)
4 tiro :Dalla catena proseguire per qualche metro fino alla vegetazione.Siete ora in vista di un cavo metallico che scende verso SX. Preparatevi un longe e seguite questa ferrata (esposta e a tratti scivolosa) che porta ad un terrazzino. (2 e poi ferrata)
5 Tiro:dal terrazzino salire in verticale il diedro evidente che si vede leggermente a sx.E’ protetto molto bene ma comunque è tutto di forza.Dopo circa 20 metri si trova la sosta con catena leggermente a SX del diedro ( 5c continuo)
6 Tiro :dalla sosta proseguire nel diedro. Adesso è meno di forza ma piu tecnico.Usare molto il bilanciamento e sostituzione.Protetto molto bene.Se avete un friend medio piccolo puo’ tornare utile all’uscita del tiro.alla fine del diedro (verticalizza un po) si trova un cavo metallico ed un anello.Continuate oltre fino ad arrivare sulla cengia dove c’è la sosta con catena. ( 5c tecnico)
7 Tiro :dalla sosta, fornte alla parete,guardando a SX si vede il tiro che passa sotto un tetto nero.Prendere la rampa e seguirla fino sotto il tetto.Le protezioni sono ravvicinate,consentono l’A0.L’uscita è un po macchinosa e di forza, sono presenti due manette sopra il tetto.Proseguire piegando leggermente a sx dove la via si abbatte leggermente. si arriva ad una cengia su cui si vedono due spit da collegare per la sosta oppure, lungo la cengia verso SX, qualche metro in la, sosta con catena.(6a+/A0)
8 Tiro: dalla sosta prendere leggermente a dx una specie di piccola lama e salirla fino ad vedere un vecchio chiodo (non usatelo, usate lo spit di fianco),a questo punto la via devia decisamente a DX con un passo esposto ed un po lunghetto.Prosegue poi in verticale fino ad un terrazzino(utile un friend per assicurare l’uscita).Salirlo.Siete ora in presenza di due grossi massi con una fessura nel centro.Il passo è di forza ( per i lunghi va bene), sopra ci sono alcune manette.usciti da qui c’è la catena di sosta o poi la vetta. (5)
Discesa :Prepararsi una longe,croce di vetta davanti a noi, fronte a valle, sulla SX partono dei cavi metallici/catena che con una ferrata conducono alla base della torre sommitale.La ferrata è esposta e non bella, ci sono alcuni pioli infissi in parete ma…merita molta attenzione in quanto anche un po scivolosa.Sono una decina di metri di arrampicata verso il basso.Giunti alla base, vedete davanti a voi delle tracce di sentiero che scendono nella vegetazione, seguirle.
Qusta traccia gira attorno alla torre sommitale fino ad arrivare alla sella con lo zuco di teral.A questo punto siete in vista della frana che ha obligato quelli del comune a vietare l’accesso alla zona.Fronte verso la frana, il sentiero di discesa prosegue verso sx ( ci sono alcuni cavi metallici) fino ad arrivare al fronte di frana.Attraversarla stando in quota e puntando al fronte opposto (ATTENZIONE, su pietrisco, terra e roba non molto stabile!!!!!!!!!! ORECCHIE APERTE VERSO L’ALTO!!!) per circa una decina di metri.Sul fronte opposto si ritrova il sentiero , che in circa 15 minuti porta alla partenza, alla base della via.
- Bibliografia:
- Eugenio Pesci - Le grigne