Per la relazione scaricate la scheda tecnica dal sito del Bonino-odyseemontagne italia, non serve null’altro.
Al rognon des drus consiglio di cercare al posto delle tante piazzole presenti, un ottmo grottino con posto per 2/3 persone.
Quest’anno il ghiacciaio, pur essendo tracciato, è molto tormentato e impone fin da subito una buona ginnastica per raggiungere il canale. Se la traccia non fosse presente è indispensabile una ricognizione.
Condizioni del canale buone, condizioni dei 3 tiri di misto più che buone, con neve dura che agevola la progressione.
Fessura nominè senza problemi, i due tiri successivi presentano fessure verglassate e saltuariamente qualche accumulo di ghiaccio. Noi li abbiamo fatti senza ramponi. Sono comunque molto duri, vivamente consigliati friends grossi per il terzo tiro (ved. relazione Bonino).
Condizioni del canale finale ottime, la corta sezione di misto è più impressionante che difficile, ben proteggibile.
Discesa ben attrezzata fino all’imbocco del canale, poi orrenda e impressionante, con alcune soste a dir poco dubbie (ne abbiamo rinforzata una con un friend).
Salita strepitosa, che non lascia un istante di respiro e offre davvero di tutto, dal misto delicato al faticoso “tiro del chiodo”, all’arrampicata tutt’altro che semplice, al canale di ghiaccio che sembra non finire mai.
Noi ci abbiamo messo due giorni, bivaccando fuori dalle dificoltà su delle “comode” seggiole finemente intagliate nei pressi della sosta del secondo tiro del canale finale.
Due ore e mezza di lavoro per un bivacco davvero fuori dai luoghi comuni. Se a qualcuno potesse interessare credo che per un pò saranno ancora li.
Condizioni buone, ambiente strepitoso, gita da 50 stelle.
Segnalo che mentre salivamo abbiamo assistito ad una colossale caduta di seracchi sul versante nant blanc dell’aguille Verte, roba da far drizzare i capelli.
Grande Marco, un socio eccezzionale che scala da dio e non mangia nulla.