ancoraggi per le calate su armi naturali e su vecchi cordoni (controllare bene la tenuta di ogni calata)
Avvicinamento
A Trevasco (496 m) una palina indicante CAI n° 536 invita a salire un viottolo gradinato che permette di fiancheggiare il piccolo sagrato della chiesa, prima di addentrarsi nel bosco. Dopo un quarto d’ora si raggiunge una radura in piano, dove campeggia un capanno di caccia. Altri dieci minuti, altro capanno, altra radura, inclinata, ma che permette di spaziare con lo sguardo verso il Valtrusa da un lato e verso il Cereto ed il Misma dall’altro. Si cammina a mezzacosta, alti sopra la Valle del Carso giungendo nei pressi di un roccolo con una curiosa torretta nel tetto. Ora il sentiero per un tratto si snoda sulla larga cresta erbosa spartiacque tra la Val Brughera a sinistra e la Valle dei Fichi a destra entrambe tributarie del Torrente Carso. La vista si allarga e permette di osservare tutto il profilo delle Podone planare su Selvino da cui si stacca la tortuosa serpentina della strada che scende verso Nembro. Si torna a viaggiare a mezzacosta fino ad intravvedere un prato con una cascinetta posta alla sua base ed una più grande che appare più in alto (860 m). Da queste casine in un quarto d’ora di cammino si raggiunge il valico tra la Valle del Carso e la Valle dell’Albina, ovvero il Pià ‘lla Löera
Descrizione
arrivati al Pià ‘lla Löera sulla sinistra scendendo dritti per un breve pendio erboso si ritroviamo un evidente prosciugato letto del ruscello stretto tra due pareti rocciose scendere lungo il canyon secco
presenti 6/7 calate da 30 e più metri (non so quante di preciso… a breve inserirò la descrizione esatta e accurata )
dopo un 1.30/2 ore di progressione si vede creare il vero e proprio torrentello di portata esigua seguire sempre dritti lungo il corso dello stesso passando per piccole pozze e scivoli brevi fino a un ponticello di cemento dopo un tratto piatto che costeggia un prato sulla destra , da li uscire e prendere la strada in cemento che risale sulla sinistra e che passa per delle cascine/stalle fino al arrivo alla chiesa di Trevasco
l’intero percorso è fattibile da fare anche senza muta stando attenti nella parte finale ad aggirare le pozze