Dzalou (Monte) da La Ferrera per il Colle di Mont Dzalou

Dzalou (Monte) da La Ferrera per il Colle di Mont Dzalou
La gita
andrea81
3 23/08/2019
Accesso stradale
parcheggio a bordo strada

Gita che inizia in discesa (se si rispetta il divieto a La Ferrera) si perdono circa 100 m fino a Pouillay, quindi attraversato il ponte si prende a salire decisamente nel bosco, che caratterizzerà almeno un’ora della salita. C’è poi una breve perdita di quota, noiosa al ritorno, a circa 2000 m dove si esce dal bosco per attraversare il torrente alla Comba d’Arbiere (zona un po’ devastata da smottamenti recenti).
Più piacevole e panoramica la salita fino ai ruderi di Pra de Dieu e poi nuovamente ripida, imboccata la valletta di salita, fino al Bivacco Chentre-Bionaz, un vero gioiellino, peccato sia collocato in una zona che offre pochi spunti (se non la Luseney) e quindi poco gettonato.
Dal bivacco fine del sentiero, ma il percorso è intuitivo, occorre risalire interamente il vallone di pietrame, che a vedersi sembra peggio di quel che sarà, fino allo stretto Colle di Mont Dzalou, con la cima immediatamente a sinistra (in realtà si vede l’anticima).
Il percorso migliore per risalire la pietraia, nonostante siano presenti vaghe tracce un po’ ovunque, si mantiene pressochè in centro al canalone, poi occorre aggirare sulla destra un modesto risalto roccioso oltre il quale la pietraia lascia spazio a fine detrito piuttosto faticoso, fino al colle.
Dal colle alla cima non ho trovato particolari difficoltà, si inizia su terriccio e traccia ben marcata, poi breve traverso su terrazzi sul lato della Comba di Livournea, quindi si riprende il facile crestone sino ad un breve canalino di roccia chiara, davvero elementare con brevi passi di I (volendo è comunque aggirabile). Un po’ di pietrame e si raggiunge la cresta, dove si resta appena sotto il filo sul lato destro fino a che è possibile, poi breve discesa su terriccio sempre sulla destra per aggirare un salto, e ultime facili roccette ecco la cima. Se si fa attenzione e si osserva bene dove passare non si incontreranno mai passaggi esposti, solo ogni tanto ci si aiuta con le mani su roccia abbastanza solida.
Discesa ovviamente dalla via di salita non essendoci possibili varianti, abbastanza rapida (con cautela nella pietraia).

Giornata con meteo senza infamia e senza lode, nuvole sulle cime principali che hanno pregiudicato in parte il panorama. Temperatura invece ideale. L’itinerario essendo rivolto in prevalenza ad ovest offre, partendo presto, una certa frescura nel periodo estivo, anche se secondo me il periodo migliore è l’inizio autunno così come fine giugno (coi ramponi) per salire il pendio che precede il colle su neve.
Incontrato 4 escursionisti, 2 al bivacco e 2 al colle (ma per fermarsi lì conviene aggiungere 15′ e salire in cima), per il resto il vallone è decisamente fuori dalle rotte più gettonate.

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