Arrivati al Gran Roc, l’imponenza de l’Echelle fa un certo effetto. Per la salita della cresta occorre inizialmente stare sul filo o appena sotto lato est, sconsiglio di abbassarsi troppo su evidenti cenge, la roccia è pessima. Sul filo o poco sotto la roccia è buona, passaggi max di II grado non eccessivamente esposti. Circa a metà percorso, nei pressi di un torrione ci si sposta sul versante ovest, dove una comoda cengia permette di scavalcarlo e ritornare sul filo. Seguendo alcuni ometti, sempre con passi di semplice arrampicata, si giunge al torrione finale della vetta che si sale aggirandolo lato nord. Oggi ottime condizioni, roccia calda e asciutta, con parecchio grip, percorsa in 45 minuti circa dal Gran Roc. Avevamo con noi la corda che non abbiamo utilizzato (anche in discesa) ma consiglio di averne con se almeno uno spezzone da 20 mt. Al ritorno, nei pressi del colle delle Masse salito anche la cima La Masse, con evidente ometto sulla cima.
Osservando le foto e alcuni video di gite effettuate negli anni precedenti, ho notato che lo scenario della cima è completamente mutato. Secondo le mie osservazioni, ipotizzo che c’è stato un crollo importante che ha coinvolto la cima vera e propria ed una parte dei torrioni che venivano relazionati come anticima. Attualmente uno di questi torrioni è diventato la quota più elevata. Non sono riuscito a risalire a ulteriori informazioni di quando sia avvenuto questo mutamento, penso negli ultimi 3/4 anni.