- Accesso stradale
- Fino a Forno
Salita in bell’ambiente alpino postglaciale. Ancora temperature da piena estate e nessuna traccia di rigelo notturno. Il nevaio è quasi scomparso, notevolmente più basso rispetto alle foto di luglio (ramponi attualmente inutili) e il cordone della sosta di attacco non è immediatamente individuabile.
Molto bella ed evidente la prima lunghezza, poi su L2 il percorso non è obbligato e assai poco evidente (io sono andato troppo a sinistra mancando il “diedro con larga fessura” e ci siamo ricongiunti con la retta via solo oltre il tiro di trasferimento, all’inizio di L5. Difficilmente visibile anche il fix al termine del diedro obliquo, dopo di che è stato più facile trovare la via.
Anche le calate in doppia richiedono un certo tempo in quanto il terreno è alquanto articolato e le soste nella maggior parte dei casi non si vedono dall’alto.
Bella e piena giornata in compagnia di Lorenzo, dopo pernottamento nel locale invernale del Rifugio Daviso: letti comodi e coperte in abbondanza ma nulla per cucinare. Acqua da intenso stillicidio a pochi passi dall’inizio del sentiero per il Colle della Fea.