Calcare la cima di una montagna come l’Eiger è sicuramente per ogni alpinista un’emozione intensa.
Condizioni molto buone. I passi più difficili sono il superamento della placca per arrivare al rifugio e il passaggio del torrione prima di arrivare al Eigerjoch in discesa.
Carino il piccolo rifugio gestito da una ragazza sempre sorridente e curioso vedere le guide che dopo cena lavano e asciugano i piatti per aiutare la gestrice.
Tre ore per arrivare in cima e altrettante per raggiungere l’Eigerjoch dove terminano le difficoltà.
Emozionante percorrere l’ultima parte di cresta con a destra lo scivolo impressionante della parete nord.
Buonissima gita.
Con l’Eiger abbiamo chiuso così in poco più di tre anni la salita di tutte le montagne simbolo dell’Oberland, dai grandi 4000 sciistici agli imponenti Schreckhorn e Lauteraarhorn.
Non posso che ringraziare il mio amico e socio Max Lucco che mi ha permesso,grazie alle sue capacità, di raggiungere questi traguardi.