Una bella via dalla linea molto logica ed estetica, ma in generale resto un po’ deluso. La via ha sicuramente un certo fascino per la sua estetica e per l’ingaggio psicologico, ma l’ambiente (decisamente “bruttino” se paragonato a quello del vicino Furka o a molti altri luoghi meno lontani per chi proviene dall’Italia), la roccia (placca liscia in cui bisogna costantemente cercare le zone di grip) ed il tipo di arrampicata (alla lunga un po’ monotono) potrebbero deludere le aspettative (soprattutto per chi, come il sottoscritto, deve imbarcarsi in un viaggio piuttosto lungo per percorrere questa via).
Abbiamo trovato alcune fessure bagnate a causa di un temporale notturno ma la linea è risultata comunque percorribile, ad eccezione della fessura terminale di L2 (completamente bagnata ma azzerabile con friend n. 0,5 e 0,75, preferibilmente doppi). I tiri più impegnativi a mio avviso sono L3 (lunga fessurina in gran parte da proteggere), L10 (lungo tratto di placca improteggibile dopo lo spit) ed L12 (difficile passo in uscita dal primo spit per andare a prendere la fessura sotto al tetto).
Ad oggi sono in corso dei lavori sulla diga, ma ciò non preclude la possibilità di accedere al sentiero di avvicinamento.
Un ringraziamento alla socia Fra per aver proposto all’ultimo momento di tentare questa via in giornata: nonostante la sfacchinata ed un pizzico di delusione, siamo entrambi felici di averla finalmente percorsa.