Dal tornante con il divieto di transito (cartello indicante il bivacco 4h30′) si prosegue lungo la sterrata, (circa 3 km) inizialmente con un lungo traverso poi con una serie di tornanti sino a raggiungere la centrale idroelettrica di Laures, di recente costruzione.
Qui sulla destra, a fianco di una baita diroccata, inizia il bel sentiero che sale repentinamente nel fresco bosco. Grazie alle alte pareti che circondano il vallone anche in piena estate il sole arriva molto tardi al mattino. Senza possibilità di errore il sentiero sale attraversando il torrente di Laures più volte tramite bei ponti in legno. A 1615 m si tocca la baita di Vieille, quindi a 2000 m la Tramail, unici due alpeggi presenti lungo la salita. In entrambi i casi è presente una fontana.
Superati altri ponti si esce definitivamente dal bosco, e si sale tra massi e prati, incontrando poi un bivio: a destra il sentiero 1a più diretto che porta all’intaglio dove sfocia il torrente Laures dall’omonimo lago, il sentiero n.1 a sinistra invece (consigliabile) con numerose svolte risale i terrazzi rocciosi; si attraversa a 2300 m circa un canalone che ad inizio stagione può essere invaso dalla neve. Attaversatolo, lo si riattraversa poco sopra verso sinistra e quindi si salgono i facili pendii fino a sbucare al ripiano erboso del dosso che contiene il Lago Inferiore di Laures 2544 m. Per raggiungere il bivacco, inizialmente non visibile, si continua a sinistra perdendo 30-40 m di dislivello, finchè questo non appare dietro un costone erboso.
Dal bivacco proseguire per il sentiero che porta al Passo dei Tre Cappuccini 3242 m.La cima dell’Emilius sembra ormai vicina, ma non bisogna farsi ingannare perchè c’è ancora un bel tratto da salire, il più faticoso.
Dal colle si segue la traccia di sentiero (segnavia gialli un po’ sbiaditi), che si mantiene sul versante est, superando una breve cengia un po’ esposta (si può evitare il passaggio mantenendosi alti sul filo di cresta fra le facili roccette).
Successivamente si può scegliere se proseguire seguendo la traccia di sentiero, a tratti comoda e facile, a tratti piuttosto faticosa e franosa, oppure farsi guidare da degli ometti posti più vicini al filo dell’ampia cresta, dove il terreno è più solido anche se bisogna spesso usare le mani per superare gradoni di roccia (passaggi di I).
In entrambi i casi bisogna porre attenzione alla stabilità delle pietre, specie per evitare di far cadere sassi su eventuali altri escursionisti (casco molto utile). Si alternano quindi tratti camminabili ad altri con roccette, e in entrambi i casi, ci si ricollega al sentiero principale a 50 m dalla cima, che si guadagna con un ultimo sforzo per superare un tratto ripido ma facile.
Discesa per il percorso di salita, ponendo attenzione al tratto tra la cima e il colle (non c’è mai esposizione ma è sempre bene evitare una scivolata o far cadere pietre sul tracciato).
- Cartografia:
- comunità montana mte emilius cart escursion 1:25000