- Accesso stradale
- Ottimamente selettiva la chiusura della strada alle 09.00 !
Saliti senza difficolta’ fino al Pian Borgnoz seguendo il sentiero che passa dal casotto del guardiaparco. Al fondo del piano si piega a dx e si risale la conoide prima e il canale poi del rio Aouille’ sempre restando a dx dello stesso. Raggiunto il fronte del ghiacciaio conviene salire inizialmente restando bassi lungo l’emissario e salendo solo dopo traversando a meta’ su una zona di massi accatastati tra due placche montonate(non seguire in questo punto gli ometti posizionati verso dx sopra alcune scritte rosse di probabili vecchi rilievi glaciali).Raggiunta una zona piu’ pianeggiante l’errore piu’ comune e’ quello di continuare a salire in direzione del ghiaccaio. Bisogna invece piegare decisamente a dx (ometto) allontanandosi dal ghiacciaio e risalire il pendio detritico (piccolo glacionevato alla base) in direzione dell’anticima dell’Entrelor (da questo lato peraltro poco riconoscibile).Solo una volta giunti sotto la fascia rocciosa e’ poi finalmente visibile a sx il colletto tra cima e anticima, spesso difeso fino a tarda stagione da una grossa cornice di neve. Se la cornice non e’ troppo invadente si passa agevolmente verso sx su terreno appoggiato che senza difficolta’ conduce in vetta ( la cornice invadente potrebbe invece complicare un po’ il passaggio).
A dispetto del dislivello relativamente modesto la gita risulta decisamente impegnativa per la natura del terreno. Si trovano si’ tracce ed ometti ( ne abbiamo anche aggiunti e rifatti) ma sulla bonta’ dell’equilibrio di molti massi grossi e piccoli avrei seri dubbi. Nel canale non sarebbe eccessivo valutare l’uso del casco, anche se si e’ soli, perche’ qualche ungulato che vi vaga sulla testa c’e’ sempre!
In discesa abbiamo seguito il “dolce” saliscendi che aggira il costolone del Taou Blanc in direzione del lago Nero (Leynir).Fatelo pero’ solo se siete ancora ben motivati (se no tornate dal sentiero..), perche’ qui gli ometti spesso latitano, e’ piu’ un sali che scendi e in piu’ si attraversa un’ “intricata” zona di grossi massi accatastati. Ok, bello il panorama sul Grampa,ma piu’ che il panorama bisogna guardare bene dove mettere i piedi.
Detto cio’non vorrei sembrasse una relazione negativa! E’ una gran bella gita, oserei dire alpinistica piu’ che escursionistica, non tanto x le difficolta’ tecniche in se’ quanto x l’asprezza del percorso. Secondo me un EE puo’ risultare riduttivo e fourviante delle aspettative. Valuterei meglio un F-.Su una vecchia cartina Igc n°3 si trovava la via indicata a puntini. Ora piu’ correttamente sull’ultimo aggiornamento e’ stata tolta.
Giornata fresca e ventilata il giusto, il peggioramento previsto nel pomeriggio non c’e’ stato. Avevo un conto sospeso non con la vera cima dell’Entrelor (gia’ salita con gli sci in una delle rare occasioni in cui il ghiacciaio era in condizione) ma con l’Aouille, che era rimasta li’ a guardarmi che quella volta non ne avevo piu’ (sgrunt!).
Panorama eccezionale dalla cima, soprattutto dall’Aouille, che merita proprio la seppur breve fatica supplementare (circa 100-120mt A/R,oggi che ero estremamente determinato 10 min andata 8 al ritorno).
Ultima sorgente al fondo di Pian Borgnoz a dx prima della conoide (asse di legno sul ruscello).
Sull’Aouille in solitaria, con Maghi’ all’Entrelor, Ricca , Romana e Mara ai piedi del ghiacciaio.
Poi c’erano Max, Paola, Giova ed Annalisa con Aurora al Lago Nero dove avevamo appuntamento al ritorno…. e che poi ci hanno gentilmente aspettati invece alle auto.
Nessun’altro invece oltre il Pian Borgnoz.