Arrivati comodamente sino a Plan Borgnoz abbiamo poi salito la scivolo della pietraia alla sinistra del torrente evitando di attraversarlo più sopra su sfasciumi ripidi ed instabili. Arrivati nei pressi di una evidente punta rocciosa (2955 m circa) abbiamo preferito, come ben evidenziato dalla foto di Vippi 5547, non proseguire nel canale ma spostarci sulle rocce di destra salendo facilmente con percorso pressoché diretto tra grossi massi stabili e comunque su terreno che, avendolo poi in discesa confrontato con quello che avremmo incontrato proseguendo nel canale, abbiamo trovato molto meno franoso e più sicuro seppur ugualmente faticoso. Appena sotto il colletto tra l’anticima e la cima abbiamo trovato un po’ di neve che ci ha accompagnato sino in vetta senza però creare difficoltà tecniche se non un po’ di attenzione per eventuali buchi tra le pietre del pendio finale. Al ritorno da sotto il piede del ghiacciaio in poi ci siamo tenuti sulla destra e raggiunto una spalletta con un piccolo ometto da cui si scende direttamente su terreno molto franoso che però, permettendoci brevi scivolate, ci ha consentito una veloce discesa.
Giornata spettacolare ed ambiente veramente super per amanti di zone selvagge ed incontaminate popolate da decine di camosci e stambecchi. Consigliata ad escursionisti esperti che però siano abituati a salite lunghe e faticose con percorsi che si sviluppano su terreni ripidi, tratti franosi e grandi pietraie da superare; tutta questa fatica è comunque ampiamente ripagata dall’arrivo in vetta da cui il panorama a 360° è spettacolare soprattutto sul vicino gruppo del Gran Paradiso ma anche sulle vette e vallate circostanti. Consigliata nelle attuali condizioni che in questi giorni possono solo migliorare.
Peccato veramente per Stefania, che risentiva ancora di un malore del giorno precedente, che è rimasta ad attenderci paziente nel pianoro sopra Plan Borgnoz in compagnia di decine di camosci. Per questo motivo non abbiamo proseguito verso l’Aouille ma con l’intenzione di ripetere la salita con il concatenamento tutti insieme il prossimo anno. Salito in vetta con il sempre più inossidabile Vipi 5547. Allego traccia anche se in discesa, nel breve tratto tra la vetta ed il colletto sotto il piede del ghiacciaio, si sono scaricate le batterie.
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