Anche pernottando al rif. Crete Sèche, l'itinerario è lungo.
Interessante anche il percorso inverso.
Da Ru (o Ruz), raggiungere il Rif. Crete Sèche. Proseguire per l’omonimo vallone fino all’omonimo colle.
Obliquare a NE senza allontanarsi troppo dalla cresta di confine e raggiungere il Colle di Chardoney (q.3183m). Da qui è ben visibile la meta e l’itinerario di salita.
Scendere sul Glacier de l’Epicoune per 150m e guadagnare la cresta nevosa N dell’Epicoune o contornando la costola rocciosa da sotto a sx (ripido, ma possibile salita sci ai piedi) oppure per uno dei canaletti/roccette a scelta più a dx (con minor perdita di dislivello, sconsigliato).
Seguire la cresta nevosa fino al bastione roccioso sommitale che si può salire a preferibilmente per un vago canale roccioso/nevoso che si attacca portandosi leggermente a dx, che sbuca direttamente in vetta (cornice). Delicato, roccia non buona, possibile ghiaccio (un cordone per una sosta/doppia nella parte bassa).
DISCESA:
Dalla vetta raggiungere la cresta rocciosa SO per uno scivolo nevoso (occhio!). Da qui raggiungere la sottostante sella nevosa (100m) con qualche calata/disarrampicata a piacere. Sono presenti ancoraggi (semplici cordoni) per doppie da 25/30m ma il primo è facilmente sepolto dalla neve e potrebbe non essere semplice allestirne altri. Consigliabile seguire il filo di cresta.
Alternativamente, è possibile ridiscendere dal pendio/canale percorso in salita e dalla base seguire un traverso NO-O che contorna il torrione sommitale. Forse è consigliabile solo se percorso sci ai piedi, ma molto esposto ed è difficile valutare la stabilità della neve.
Raggiunta la sella nevosa, si guadagna facilmente il Noeud de la Rayette da dove inizia la discesa sci ai piedi seguendo la bellissima comba di Vert Tzan fino alle baite di Berrié e da qui lungo la sterrata fino al punto di partenza.