- Accesso stradale
- Parcheggio a Ru e poi 300mt di noioso portage
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa compatta
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Dormito comodamente e in solitaria al bivacco Spataro, dove mi raggiunge Fabiano al mattino e si parte. Tutto bene fino al Colle di Chardoney, anche se il meteo ce lo aspettavamo migliore, invece nevischiava… Dal Colle visibilità ridottissima, abbiamo quindi attraversato lentamente il ghiacciaio sottostante perchè non riuscivamo nemmeno a capirne le pendenze…
Dalla fine del ghiacciaio iniziano le difficoltà con ripidità costante, tutta la traccia da battere e gli zaini pesanti complicano ulteriormente le cose. Nel mentre la visibilità rimane la stessa, se non peggio. Raggiungiamo a fatica l’ultimo pendio, dove per gli ultimi metri mettiamo gli sci in spalla e proseguiamo a piedi in 1mt di neve fresca.
La ravanata da qui è notevole, pieno di rocce levigate nascoste dalla neve, si sale di cattiveria…
Io arrivo in vetta, poco dopo sento Fabiano che mi urla che torna indietro. Io provo a proseguire la traversata, ma la corda la aveva lui… guardo con attenzione, scendo un caminetto infido, ma da lì poi non si passa in sicurezza, niente da fare: risalgo in vetta e scendo dalla via di salita.
Buona neve nella prima parte anche se un po’ faticosa, poi si riattraversa il ghiacciaio e si scende fino a valle. Neve ottima dal rifugio in giù!
Con Fabiano, bella gita avventurosa al punto giusto, era più una questione di sopravvivenza che di obiettivo ormai…