Percorso in ambiente particolarmente solitario e selvaggio, oggi reso alquanto insidioso da una spanna di viscida neve; la boscaglia la fa da padrone, anche se sono ancora evidenti i segni del lavoro di pulitura e ripristino effettuati qualche anno fa; i segni rossi sono scarsi e sbiaditi e, come sempre, mancano proprio dove sarebbero più necessari; spezzoni di scolorito nastro ”mechily” guidano provvidenziali fin poco oltre le case diroccate della frazione Vesol; più oltre qualche ometto aiuta a non perdersi nei boschi sino alle baite dell’alpe Uggieti, ed occorre molta attenzione nel seguire la traccia del sentiero, molto vaga in alcuni punti, sino ad attraversare per la seconda volta il torrente, ove oggi ci siamo fermati.
Luoghi riservati agli amanti della ricerca e degli ambienti lontani dal caos che rimandano alle vite grame di queste genti di un secolo fa.