Eveque (l’) Via Normale dalla Diga di Place Moulin

Eveque (l’) Via Normale dalla Diga di Place Moulin
La gita
enzo51
4 25/06/2015

Tornare su una stessa montagna ma a distanza di ben 15 anni, ecco che subito balzano evidenti i cambiamenti succedutesi (in peggio), nel tempo. Allora bastava una picca e un paio di ramponi, perche’ la neve arrivava fin quasi in cima. Adesso bisogna avere la corda, e la crestina finale come tutte le creste d’alta montagna in genere non difficile, ma esposta e non da sottovalutare. Partiti come al solito con intenti bellicosi. La socia all’Eveque ci teneva, e del resto come dargli torto. Una montagna dalle linee splendide da qualsiasi lato la si guardi. Per il sottoscritto una ripetizione in una veste nuova, alpinistica rispetto alla scialpinistica di allora. Occasione pero’ quella di venir fin qui, anche per vedere di integrare, accludendo al listone di cime salite qualche punta nuova, giusto per il bene del numero. Occhi subito puntati sulla Mitre li di fronte, un’ardita guglia non difficile ma nemmeno banale, che richiede comunque di essere capaci di arrampicare in costante eposizione, ovviamente slegati, prima in salita e poi in disarrampicata. Una doppia improvvisata solo a scendere per riguadagnare la sella e ritrovarsi nuovamente in compagnia della socia, che a questa opzione extra non era interessata. Riguadagnato con molta fatica (che pero’ non pareva ancora sufficiente a farci convincere a tornare alla diga e poter dire..per oggi basta cosi’), il dislivello importante a ritornare al Col de L’evque. Giunti al Col Collon con la giornata davanti ancora lunga, e le ancor migliori condizioni meteo del pomeriggio, abbiamo salito ancora la Vierge, con le ormai residue forze rimaste in serbo dosate al meglio. Ci dovevano bastare anche per il lungo ed eterno nonche’ massacrante rientro a Place Moulin, avvenuto ancora in giornata. L’intero itinerario con neve ottimamente rigelata, con le prime lingue a partire da poco sotto il Rifugio (ancora chiuso, ma e’ aperto il vecchio Col Collon ormai una topaia, ma che un riparo dalle intemperie lo offre comunque), e’ in perfette condizioni. Crepacci sul ghiacciaio svizzero tutti ben chiusi. le ampie voragini sono tutte aggirabili con facilita’. Crestina tra le due punte quella di sx la piu’ alta, raggiungibile ad una sella, dove una sosta attrezzata per doppia consente con una calata di una 30na di metri di riaccedere al ghiacciaio.

Un nutrito gruppo di giovani alpinisti svizzeri saliti dalla Cabane de Vignettes con guida al seguito giunti in vetta poco dopo di noi, ci hanno fatto sentire meno soli in questi sconfinati spazi. Piacevole e un po’ inaspettato incontro nell’avvicinamento di ieri con Renato63 attivissimo gulliveriano, e persona di buona compagnia. Reduce lui a sua volta dalla Vannetta che ha salito in giornata. A lui va il nostro saluto.
Con Tiziana sempre piu’ lanciata verso nuovi traguardi e obbiettivi da mettere a segno, nel piu’ breve termine possibile.

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