- Accesso stradale
- Tutto a posto
Falesia molto fisica attrezzata con resinati posizionati correttamente per superare i passaggi in gran quantita’ al di qua’ della verticale in piena sicurezza. Soste su catene con moschettone fisso per calate mediamente di 25m, l’altezza standard dei monotiri, e salita in moulinette. Noi avevamo 50 metri di corda giusto sufficienti per atterrare senza che ne avanzasse una volta toccato terra, con una mezza da 60 si giostra decisamente meglio ai fini della sicurezza.
Saliti la Patric, il Diedro, Incastro Magia. e il primo tiro di 6a di Voglia di vivere, diversi resting per forze fisiche ormai al limite.
Con chopin anche lui non piu’ un goivanotto, a fare degnamente anche lui la sua parte su per questo muro aggettante dove e’ piu alle braccia che alle gambe cui bisogna fare appello per guadagnare faticosamente metro dopo metro il traguardo della catena.
In realta i piani erano ben altri, ma per cio che avevamo in mente necessitava una giornata di tutto sole oggi purtroppo non previsto.
Scatta allora il piano B, e siamo gia’ ai ripieghi, ma anche qui all’atto di risalire la strada su a Lazey, un albero dal peso di qualche tonnellata, crollato probabilmente a seguito il forte vento di ieri, di traverso sulla strada ci costringe a girare i tacchi e cercare altri rimedi. Non resta che attuare l’ultimo dei piani il C, ovvero il ripiego nel ripiego, quello sempre attuabile.. di finire con il cimentarci a fare i ragni su per un muretto tosto fin che si vuole, al comodo, al caldo (fin troppo) al sicuro da eventuali cadute, ma non risparmiati da una fantozziana nuvola che ci ha scaricato addosso tanta di quell’acqua, per fortuna a vie ormai tutte salite che e’ una cosa da non credere, come non bastasse..quando poco piu’ in la nello stesso momento sopra quel di Aosta al sole non si poteva resistere.