La cascata consta di 2 tiri fino ad una specie di piccolo anfiteatro, dove il flusso si divide e offre più possibilità.
L1: salire una ripida goulotte (10m max 80°) e quindi proseguire facilmente fino alla base del salto principale. 30m
L2: salire il bellissimo muro più o meno al centro, costituito da un piedistallo (10m max 80°) e da una una seconda parte stalattitica (15m a 85°, un paio di metri a 90°), a cui segue un ultimo breve risalto di 2m a 75° che precede il pianetto dove si sosta (cordone fucsia con anello su albero). 30m
Dopo un breve trasferimento (30m), ci si trova davanti a 3 soluzioni che costituiscono la parte finale della cascata:
L3a: salire il colonnino sulla sx (6m a 90°) e quindi proseguire fin dove è presente ghiaccio, facendo sosta su albero (da attrezzare) e poi calandosi (soluzione percorsa dai primi salitori).
L3b: proseguire lungo il flusso principale, superando alcuni facili risalti per circa una 20ina di metri e quindi affrontare un muretto finale di 3-4m a 70°. Discesa a piedi in sx idrografica.
L3c: attraversare nel flusso a dx, risalire alcuni facili risalti e quindi vincere frontalmente l’ultimo breve muretto (4-5m a 75°). Discesa a piedi in sx idrografica, all’inizio, per poi traversare a dx e andare a riprendere la sosta con cordino fucsia.
Con una doppia da 55m si torna comodamente alla base della cascata.
- Bibliografia:
- Acqua addormentata nell'incantesimo del gelo. Cordola S., Guida alle cascate di ghiaccio della Valle di Susa. Libreria editrice La montagna, Torino 2015