- Accesso stradale
- Buon parcheggio sulla piazza della chiesa di Ollomont.
Salita per il sentiero tematico del Berrio, (ho richiesto una modifica all’itinerario gulliveriano inserendo le info per raggiungerlo) che, pur non essendo indicato da tacche di vernice, è sempre evidente. Sulla mia cartina dell’Escursionista n. 6 non c’è (non ho l’ultima versione). A Berrio Desot bisogna superare le baite portandosi a dx, per imboccare il valloncello che conduce all’Alpe Berrio Damon dopo il guado di un piccolo rio, e ci si ricongiunge alla poderale – alta via 1 al tornante di q. 1880 circa (sono stati scavati dei canaletti di servizio alle baite). In questo modo, volendo, si evita tutta la poderale, che in ogni caso è bella ripida, anche se con due piccole risalite, e non si perde in fronzoli! (percorsa in discesa). Utile la traccia GPS inserita su gulliver.
Ancora un nevaio, in parte residuo di valanghe, poco oltre Berrio Damon, un po’ di attenzione vicino ai massi data l’erosione del ruscello che ci scorre sotto.
Dal colle Brison (o Breuson) mi sono tenuta poco sotto la cresta seguendo tracce di camosci e cercando di non perdere quota, mentre per il ritorno sono molto comode le terrazze anti-valanghe, che riportano al sentiero già sotto il colle. Dalla base del versante NO del Faceballa la traccia di camosci diventa sentierino e attraversa il versante, poi due provvidenziali ometti indicano il percorso più agevole e per gradini e roccette si arriva in cima senza problemi. Fortunatamente, al mio arrivo in punta, qualche apertura c’è stata, almeno verso il fondovalle.
La sovrabbondante presenza di rigogliosa erba olina, la ripidità dei pendii, i sentierini/traccioline di animali da seguire e le nebbie rimontanti dal lato Oyace mi hanno fatto pensare ad un angolo di Valchiusella trapiantato in Valpelline…E dunque ad un luogo doppiamente piacevole! 😉 Previsioni meteo non molto azzeccate, nuvoloso al mattino e ampie schiarite dalle 14,00 in poi, ma meglio così, me la sono cavata con una razione di goccerelle verso le 12,30 (ed ero già di ritorno sull’AV1) e una seconda razione circa un’ora dopo, mentre stavo risalendo il sentiero n. 6 per la Punta Cornet, seconda meta della giornata.
Grazie a Bruno (Brunello 56) per tutte le dritte, le info e le foto e complimenti a lui e a Marco per essere saliti sotto la pioggia!
Visti molti camosci (uno di questi mentre fuggiva, per poco non mi centra con una pietra!), due marmotte, due leprottone e un solo escursionista nei pressi del colle.