- Accesso stradale
- tutto ok
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa compatta
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 2100
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Da Echevennoz scammellati gli sci in spalla per tre ore prima di vederli strisciare sotto i piedi a partire da una quota attorno ai 2300m. Per esattezza da poco sopra la Chaz d’Arsy, Solo di qui in poi neve continua. Una provvidenziale traccia sfruttata al meglio, coltelli in questo caso inutili, di botto scompariva alla base del canale. La poca neve e le tante pietre affioranti, consigliano ora come ora la risalita del canale e il successivo tratto di cresta fino in vetta, con picca e ramponi. Utili le catene fisse, quantunque la cresta finale non presenti difficolta’ alcuna, anche perche’ ormai tutta pulita sul lato sud dove sono poste le catene. Un gran accatastarsi di nuvole nel momento clou della gita, non hanno permesso di vedere granche’ del grandioso panorama circostante. Giusto il Bianco da sopra un mare di nuvole, e la Grivola in una fugace schiarita. Whiteout totale a scendere dal deposito sci la parte piu ripida, e quella che sarebbe stata anche la piu gustosa e su ottima farina pressata. Ma le attenzioni erano piu’ che altro volte a non perdere la traccia unico riferimento utile a mio favore onde evitare di finire chissa’ dove in caso di smarrimento.
Poi migliora la visibilita’, lungo traverso sotto la cresta Mayan dove la neve resiste ancora, tuttavia ridotta ormai in pappa per le temperature attorno al mezzogiorno alzatesi a levare del tutto la speranza di qualche bella curva che non si e’ potuta fare.
Ma va bene cosi. Lo scopo era testare la tenuta fisica su lunghi spostamenti con dislivello importante, e l’esito e’ stato valido e poi il Fallere da fare da questo versante, c’e l’avevo in testa gia’ da tempo.