Da Limone Piemonte, piazzale della vecchia seggiovia (1040 m), rimontiamo subito il valloncello da cui scende la pista principale, seguendo la traccia di fondovalle o il sentiero poco più in alto sulla destra. Incrociamo una strada sterrata che prendiamo verso sinistra e, con un breve tratto asfaltato, rimontiamo nel vallone di S. Giovanni. Seguendo le indicazioni della gara “via del sale” prendiamo così quota fino a quando i segnali ci mandano su un ripido sentiero nella faggeta.
Con traversoni e tornanti, non sempre ciclabili, attraversiamo piccoli prati e usciamo su un pianoro in mezzo agli impianti di risalita, a monte del Pian del Sole (1675 m). Si continua su una sterrata che raggiunge un inatteso laghetto (Lago di Terrasole, 1776 m) e con un’ultima rampa non ciclabile raggiungiamo un magnifico traverso all’aperto, tra mirtilli e rododendri, in vista dell’arrivo della seggiovia Cabanaira. Passiamo di fronte a una grande baita-bar (capanna Niculin) e con un altro sterratone di servizio raggiungiamo la stazione a monte della seggiovia (1960 m).
Lo stesso punto si può raggiungere da Limone con percorso più lungo ma molto meno faticoso prendendo la strada asfaltata fino al Colle di Tenda (1871 m) e tagliando verso sinistra per l’usuale “strada del sale”.
Ci innestiamo sulla classicissima strada militare per Monesi. La pendenza si attenua ma il fondo diventa più pietroso, superiamo il colletto Campanino (2158 m), aggiriamo in lieve discesa un’amplissima conca, sfioriamo il colle della Perla e risaliamo fino al celebre tornante sospeso in vista del colle della Boaria (2080 m).
Dal colle si abbandona la strada principale per imboccare sulla sinistra una mulattiera inerbita e segnalata che punta alla Colla Piana delle Carsene. Dopo un tratto su piacevolissimi prati affrontiamo un traverso piuttosto esposto, scavato nella roccia, e troviamo le indicazioni per il colle (2215 m) che raggiungiamo in pochi minuti passando accanto alla capanna Morgantini.
Ci aspetta ora la divertentissima, spettacolare discesa nella Conca delle Carsene, dove non sappiamo se ammirare di più il paesaggio lunare intorno a noi o lo sconfinato panorama verso la pianura. Il tracciato della strada completamente abbandonata ci porta in prossimità del Gias dell’Ortica, poco prima del quale i segnavia bianchi e rossi indicano a sinistra il colle del Carbone superiore (2014 m): bici al fianco, saliamo qualche minuto per pedalare di nuovo un po’ nella parte alta.
Scendiamo brevemente in una conca occupata da un acquitrino in secca e risaliamo subito sulla sinistra, bici a spalle, un faticoso sentiero sassoso fin quasi in vetta al M. Jurin (2160 m), e la vista si spalanca sul gigantesco costone prativo che ci separa dal Bric Costa Rossa.
Scendiamo così con un ripido tratto a sinistra della rocciosa Cima di Baban e, sempre seguendo i segnavia, attraversiamo le immense praterie su una traccia dal fondo eccellente. Questo tratto ci ripaga di tutte le fatiche e ci offre scorci panoramici senza pari.
Il panoramico crinale con la cima della Fascia (dx) e il Marguareis (sx)
Superiamo così il colle Vaccarile (non segnalato, indicazione per il sottostante Gias Vaccarile) e l’amplissimo pianoro del colletto Mirauda (2040 m ca.). Quando il sentiero svolta a sinistra contornando il pendio troviamo il bivio segnalato L11 per Almellina- Limone che ci indica la discesa finale. Dopo un paio di comode curve nel prato, la traccia si fa ripida, dissestata, stretta ed esposta: perdiamo 250 m su terreno estremo fino a un gias abbandonato, e piuttosto che affrontare difficoltà trialistiche converrà imbracciare coraggiosamente la bici e portarla al fianco.
Il tratto che segue è più ciclabile e, sempre su fondo impegnativo, entriamo in un bellissimo bosco misto perdendo ancora quota con diversi tornanti.
Alla balise (quota 1530 m) che a sx porta a Tetti Almellina, andare a dx verso Tetti Veina. Il sentiero è un po’ nascosto dalle foglie e sicuramente poco battuto anche dagli escursionisti, ma rimane comunque ben segnalato dalle tante tacche giallo-verdi sugli alberi. Con alcuni brevi tratti a spinta si aggira il Monte Murin e si viene catapultati direttamente sopra la stazione ferroviaria di Limone