Dalla Cappella di Santa Brigida si segue la mulattiera che percorre la cresta adducente al Monte Faudo, ben riconoscibile dalla partenza per la presenza sulla sua sommità di antenne per le telecomunicazioni. Si incontra dopo non molto la chiesetta di San Bernardo ormai diroccata per poi giungere al Passo Bastia su sentiero sempre con pendenza assai modesta, al contrario della seconda parte dell’itinerario, nella quale viene richiesto più impegno fisico. Per un breve tratto si percorre una stradina asfaltata fino a una costruzione dei Partigiani, per poi tornare su sentiero che incrocia la carrabile in prossimità di un cippo di pietra in ricordo dei caduti nella seconda guerra mondiale. A questo punto si può puntare direttamente alla cima del Faudo attraversando il ripido pendio sommitale oppure seguire la strada che con quale svolta porta a destinazione. Ho poi effettuato una veloce deviazione fino al vicino Monte Follia che offre un panorama non disturbato dalle antenne del Faudo. Disceso per la medesima via fino al Passo Bastia, ho seguito la sterrata anziché il sentiero percorso all’andata fino alla macchina.
Escursione molto panoramica svolgendosi in parte oltre i 1000 m a due passi dal mare. La vista spaziava dal mare di Sanremo al Monte Carmo di Loano passando per Saccarello, Frontè e Galero, solo per citarne alcuni. Peccato per il meteo incerto e velato.