Si percorre la stradina toccando altre piccole frazioni e sempre seguendo le indicazioni si raggiunge la piazzetta della chiesa.
Si parcheggia l’auto a Planté nella piazzetta della chiesa o in un piccolo spiazzo dopo il successivo tornante (1 o 2 posti max). Dalla piazza, ci si inoltra fra le case voltando a dx, si attraversa la strada asfaltata e si prende il sentiero n.5 che porta a Verconey inferiore e superiore, dove si imbocca una larga poderale (n. 4) sino ad un bivio di sterrate a q. 2130 circa. Qui si abbandona la n. 4, che prosegue a dx, e si sale a sx sino ai ruderi delle fortificazioni di Maison Forte. La stradina compie poi due tornanti (non indicati sulla cartina dell’Escursionista n. 3) per dirigersi verso l’Alpe di Maison Forte (che non si vede) e verso la Becca dei Quattro Denti e prosegue oltrepassando un ruscello (trascurare la traccia indicata da ometto sulla sx). Si lascia la mulattiera militare appena prima dell’attraversamento di un secondo rio per prendere il sentiero piuttosto ripido, non segnato, che si stacca a sinistra (2360 m, ometto) e che con molte giravolte adduce ai piani di Feluma (quota 2850 circa). A questo punto occorre portarsi sul crestone NO della Feluma evitando, per quanto possibile, di perdere quota: attraversare la pietraia a grossi blocchi stando a dx dei piani di Feluma e risalire il ripido pendio di sfasciumi alla propria dx appena oltrepassato un costone di massi oppure proseguire a sx compiendo un semicerchio da sx a dx e superando una serie di dossi e avvallamenti, prima di erba poi di pietrame, in modo da raggiungere una posizione dominante rispetto alla conca glaciale alla base della Feluma. In questo secondo caso, si punta alla dorsale NO obliquando in direzione SO per grossi blocchi alternati a sfasciume più fine o a nevai, a seconda della stagione. Si arriva alla dorsale nei pressi di un piccolo pianoro che si attraversa quasi in piano (nevaio a inizio stagione) andando a reperire all’estremità opposta una buona traccia che si mantiene sotto cresta fino ad impennarsi nei pressi del tratto finale della stessa. Si risale o si aggira, se possibile, un grosso accumulo nevoso presente nella vasta depressione che precede la vetta e in breve si è all’ometto che contraddistingue la punta.
Discesa per la via di salita oppure ad anello: tornati al piccolo pianoro di accesso alla dorsale, si prosegue sul crestone sino ad un colletto (q. 2980) che si trova a ridosso di un evidente affioramento roccioso. Qui si volge a sx e si scende per un ripido ma percorribile canalone erboso-detritico sino ai pratoni del vallone di Plontaz. Si volta a dx raggiungendo la poderale per gli alpeggi di Cotteun a q. 2450 circa (sentiero n. 7). La si segue a dx trascurando il bivio con il sentiero 7A (q. 2400 circa) per i ruderi del Ricovero Testafochi sulla Becca dei Quattro Denti. Giunti in vista degli alpeggi, si lascia lo sterrato svoltando a dx su sentiero (q. 2350, freccia gialla) e si intercetta in breve il sentiero-balcone n. 4, che si imbocca a dx. A. q. 2150 si incontra il sentiero n. 6, ci si sposta di poco a dx e si continua dritto, trascurando il n. 6. Con alcuni saliscendi si richiude l’anello al bivio di sterrate già incontrato in fase di salita e si rientra all’auto per la via percorsa all’andata.
- Cartografia:
- Carta dei sentieri n. 3 - 1:25.000 - L'Escursionista editore