Via elegante che esige una giornata bella piena: avvicinamento molto faticoso, passaggi atletici e verticali alternati a tratti di cresta più facili ma sempre da percorrere con attenzione, discesa non facile. Purtroppo la abbiamo fatta quasi tutta nella nebbia più o meno fitta e nella parte centrale non ci siamo assolutamente ritrovati con la relazione qui presente… Dopo la discesa dal gendarme giallo NON andare a sinistra, ci siamo infilati in un brutto diedro erboso dove c’erano 2 chiodi di qualcuno che ha fatto il nostro stesso errore. Ripresa la cresta siamo andati a intuito siccome dalla relazione sembrava di essere da un’altra parte. Comunque tutti i gendarmi più grandi vanno superati sul lato destro (nord) o sul filo, ci bastava sapere questo! Anche in discesa dalla vetta probabilmente siamo scesi troppo presto a destra in un canalone dove c’erano soste attrezzate su spuntoni; abbiamo preferito disarrampicare viste le difficoltà tutto sommato modeste. Raggiunta una grande cengia erbosa che attraversava la parete verso est con evidenti tracce, ci siamo illusi fosse la discesa qui descritta, ma quasi sicuramente non la era… Visto solo un ometto e vicino a una doppia. Comunque si è sempre disarrampicato su terreno via via più ripido (I e II) con qualche cordino qua e là fino al bordo inferiore della parete, dove un’espostissima cengia da camosci a sx (verso ovest) ci ha portati su una rampa di III e per questa finalmente al ghiaione. Insomma una discreta avventura, ammetto che avevo un po’ sottovalutato la via.