Saliti al Blais su sentiero in ottime condizioni e senza neve (utile fontana poco sopra q.2500), proseguito sulla cresta libera da neve ma con terreno a tratti verglassato fino all’attacco del ghiacciaio (q.3050 circa), rimontato lo scivoletto che conduce al pendio superiore ed usciti dal ghiacciaio intorno a quota 3250, infine salito gli ultimi 100 metri del Niblè su buona traccia per dorsale ormai totalmente pulita.
Ridiscesi al ghiacciaio, abbiamo attraversato diretti e in leggera ascesa fino alla base della cresta Sud della Punta Ferrand, per poi risalirla fino all’aggettante castelletto sommitale. Con il Vaccarone come successiva meta, abbiamo aggirato la Ferrand bordeggiando il ghiacciaio senza perdere quota rispetto ad un colletto secondario del Colle dell’Agnello Sud (quota 3170), posto proprio alla base della cresta NO della montagna. Condizioni del ghiacciaio perfette, ben coperto con in alto una lievissima spruzzata di fresca recente rigelata nella notte (ramponi necessari salendo al mattino presto), con vecchie tracce ancora visibili.
Dal colletto, obliquato per nevai di buona neve generalmente portante e poi pietraie fino a ricongiungerci, intorno a quota 2900, alla traccia proveniente dal Colle dell’Agnello Nord. Quindi per riposante e ben indicato percorso abbiamo raggiunto il bel Rifugio Vaccarone, dove si è fatto merenda con tè e crostata e chiacchierato con gli ospitali gestori; infine con ancora lunga camminata siamo tornati all’auto per il Passo Clopacà. Paesaggi di alta montagna superbi in una domenica finalmente di bel tempo. Vapori dal lato italiano da metà mattina hanno impedito di avere panorami a 360°, ma intanto la parte interessante era verso la Francia.
Con Monica e Tiziana, perfetta compagnia per questo bel giro in zone che visitiamo di rado. Ringrazio la coppia di ragazzi che, salendo dopo di noi, ha recuperato il guanto cadutomi sul ghiacciaio. Con tempismo perfetto ci siamo incontrati nel punto in cui loro uscivano dal ghiacciaio e noi ripartivamo verso la Ferrand!