Dal parcheggio nei pressi del ponte sul torrente Galambra, si prosegue lungo la sterrata a sinistra in salita, superando la Colonia Alpina Viberti, e dopo un breve tratto raggiungendo un bivio. Si continua a destra seguendo le indicazioni per Passo Clopaca e Rifugio Vaccarone, sentiero molto evidente e segnato con vernice gialla. La stradina termina in corrispondenza di un alpeggio, che va aggirato a destra (attenzione ai cani) e quindi si inizia a salire con numerose svolte nel bosco di larici. Quando il bosco si dirada si perviene ad una bella radura erbosa. Si continua sul sentiero verso sinistra, che ancora con numerosi tornanti risale un dosso di cespugli, passando nei pressi della fontana San Pietro e quindi sotto un caratteristico masso. Ora il sentiero, ex mulattiera militare, con estrema regolarità risale il costone erboso sotto il Passo Clopaca, con una infinità di ampi tornantini. Ormai in vista del Passo, si tralascia la deviazione a sinistra per il Col d’Ambin, e continuando a destra poco dopo si perviene al Passo Clopaca 2744 m (rudere militare) circa 2 h 30′.
Giunti al passo Clopaca iniziare il lungo sali-scendi verso il rifugio Vaccarone senza perdere di vista il centro dell’enorme pietraia posta tra la punta Niblè e la Punta Ferrand.
Risulterà evidente, come “punto debole” della parete, una zona posta ad est, sotto la direttrice verticale della Punta Ferrand.
Raggiungere tale canalone/direzione e risalirlo, possibilmente tendendo a mente alcuni (rari) punti di riferimento nella parte bassa dell’enorme pietraia.
Risalire il canale che man mano diventa più ripido, cercando di restare sempre al centro per limitare il pericolo oggettivo di caduta pietre (consigliato casco).
Una volta giunti in prossimità della cresta Sud-Ovest, scegliere se volgere a sinistra su placche ricoperte da detriti ed arrivare al colle che separa la Ferrand dal Niblè oppure se risalire un ripido canalino (vicino alla cresta Ovest). Questo canalino è meno esposto al vuoto, ma presenta difficoltà di II grado circa.
All’uscita si è praticamente in vetta (10-15 metri dal roccione di vetta).
Discesa:
– lungo la stessa via (possibilità di ancoraggio per corda a pochi metri dalla vetta, sulla sommità del canalino finale.
– ridiscendere il ghiacciaio fino alla parte bassa e poi scegliere se proseguire per il Bivacco Blais (Ovest) oppure per il colle dell’Agnello Superiore (Est – verso Vaccarone)
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val Susa, Val Cenischia, Rocciamelone, Val Chisone
- Bibliografia:
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