2. La discesa dal versante nord della Tete de Ferret è da MR+ (qualche tratto un po' più ripido, nei pendii superiori, in alternativa si può seguire il filo di cresta).
Dal parcheggio di Le Clou si procede lungo la strada per un centinaio di metri o poco più fino alla località Les Granges, dove, per una stradina, si devia verso destra raggiungendo la Drance de Ferret che si attraversa su un ponticello. Da qui si segue la pista di fondo verso sinistra fino a quando, attraversato il torrente Le Merdenson su un altro ponticello, all’altezza di un terzo ponticello da cui (da sinistra) proviene la stradina da Ferret (si intravedono le case della località fra gli alberi), si incontra una la palina segnaletica per Pramplò che indica di salire a destra nel bosco. Dopo un breve tratto fra la vegetazione, le tracce sbucano in pendii aperti in corrispondenza di una palina segnaletica che indica di piegare a sinistra (non c’è Pramplò, ma c’è La Peule, che si raggiungerebbe da Pramplò continuando in costa anzichè salire, come faremo, la cresta della Dotse). Si risale quindi verso ovest pressochè parallelamente al torrente Le Merdenson (che rimane in fondovalle) fino a giungere sui pendii sotto l’alpeggio di Pramplò (quota 1928m)). Da qui si segue il tornante a sinistra (direzione est) e si prosegue brevemente sul percorso estivo per La Peule fino a quando questo svolterebbe a destra (direzione sud) proprio in corrispondenza dell’inizio della cresta nord della Dotse. Saliamo quindi quest’ultima dapprima fra gli ultimi alberelli e poi su visuale aperta (emozionanti vedute aeree) rimanendo quasi sempre sul filo (i rari risalti rocciosi che si possono incontrare a seconda delle condizioni della neve vanno tutti aggirati a sinistra). Dopo una lunga ma non difficile camminata aerea giungiamo sulla cima della Dotse (2492m, croce di vetta dedicata ad uno sfortunato ragazzo scomparso nell’anno appena trascorso), da cui possiamo già vedere il resto dell’itinerario fino alla Tete de Ferret. Scendiamo comodamente l’ampia cresta sud-ovest (Arete des Planfins) fino ad una fiabesca piccola baita ben tenuta. Da qui, sempre in direzione sud-ovest, inizia la risalita della Tete de Ferret, a cui giungiamo dopo aver ignorato le tracce che proseguono diritto fino al Grand Col Ferret obliquando invece verso destra. Dalla cima grandiose vedute sulla nord del Grand Jorasses, sui ghiaccia orientali del Massiccio del Bianco e sul Mont Dolent, oltrechè sul versante valdostano della Val Ferret.
Per chiudere l’anello, ridiscesi per qualche decina di metri lungo la cresta di salita, svoltiamo a sinistra laddove si stacca la cresta nord della Tete de Ferret. A seconda delle condizioni della neve, possiamo scendere direttamente per tratti di ripidi pendii nevosi alla Combe des Fonds, oppure raggiungere quest’ultima tenendo più o meno il filo di cresta (più lungo ed esposto, ma più sicuro in caso di neve non assestata).
Si segue la comba fino a quota 2150 circa, quando, in corrispondenza di un grosso masso, il percorso di discesa piega decisamente a destra, facendoci raggiungere (dopo qualche traverso un po’ scomodo per le ciaspole) i pendii sopra Ferret che erano visibili già alla partenza. Da qui il resto della discesa fino al ponticello è elementare.
- Cartografia:
- CNS 1:50000 492S - Mont Blanc