- Accesso stradale
- A piedi da Grassey
Oggi non molto tempo a disposizione, si pensa ad una sgambata classica in zona poi però ne è venuta fuori un’escursione con risultato notevole.
Il percorso è quello classico per la Fetita: salita al Col du Bard da Challancin e poi in cresta sulla cima; il bello è stato nella variante di rientro, con discesa diretta dalla vetta al laghetto di Les Ors, poi all’alpeggio e conseguente rientro a Challancin.
Percorso in maggior parte libero da neve, anche se un po’ si pesta ancora, ma è portante e non comporta grande fatica (le ciaspole sono comunque rimaste a casa).
Nella salita al colle la vera insidia è il ghiaccio, nascosto sotto gli aghi dei pini. Dal colle alla vetta si attraversa qualche nevaio, ma la progressione non è difficile, anzi piacevole.
Dalla vetta il clou è la discesa. Avevo già adocchiato quella specie di linea retta che congiunge la cima della Fetita con il laghetto di Les Ors, oggi l’ho voluta provare. Vista dalla vetta la via sembra non solo fattibile ma anche semplice e lineare, in realtà tanto banale non è. Il primo tratto è ripido e franoso (occhio ai sassi che basta sfiorarli per farli rotolare) poi la pendenza cala e si trova anche una vaga traccia di sentiero. Stare sempre sulla cresta, abbandonarla solo quado è invasa dalla macchia di vegetazione per scendere nell’adiacente valloncello che in breve porta al laghetto e poi all’alpeggio. Qui si può scegliere se scendere di nuovo a Challancin oppure a Morge lungo la sterrata, io sono rientrato a Challancin.
Giornata dal fanta-meteo, peccato per il vento freddo specie in cresta. Panorama che dalla Fetita non delude mai, quindi 5* come da prassi.
Come detto giornata con tempo limitato, quindi escursione a passo di corsa e poco tempo per guardarsi intorno. Grazie alla moglie per il recupero a Challancin.
Come sempre con Frank, stra-felice sui nevai, un po’meno convinto nella discesa dalla cima.