- Accesso stradale
- ottimo, a parte qualche buca
A distanza di circa un anno ritorno da queste parti, con però qualche variante rispetto al percorso principale, e qualche aggiunta.
Partenza dal Ponte Nespolo e salita piacevole nel bosco fino oltre la Cascina Nespolo; qui appena fuori dalla vegetazione si incontra un grosso ometto che contrassegna a sinistra, la variante di salita più diretta per salire al Tobbio. Decido di seguire questa traccia, non segnalata ma con molti ometti, anche se talvolta non risulta troppo evidente a causa di qualche arbusto. La traccia sale diretta e ripida, specie nella parte finale quando si va a immettere sulla cresta ovest proveniente dal valico degli Eremiti, ormai a pochi minuti dalla cima. Discesa rapida (dritto per dritto sul costone est) al Passo della Dagliola, e successiva risalita per vaghe tracce alla Cresta Castiglione, che si sale in 10-15′, ottimo panorama. Discesa dal versante sud di questa direttamente sulla Cascina Carrosina, ripido ma senza problemi. Da qui percorso classico verso il Monte Figne, dapprima sulla sterrata e poi su sentiero di nuovo abbastanza ripido. Dal Figne sono sceso verso il Passo Mezzano, salvo poi risalire ancora al Monte Taccone, la cui risalita non richiede molta fatica aggiuntiva (70 m circa). Sceso dal pendio sud fino a ricollegarmi sul sentiero dell’alta via, al giro di boa del percorso in discesa verso le dighe del Gorzente. Ma c’è ancora spazio per la deviazione del Bric di Guana, anche questa poco dispendiosa (anche se ormai le gambe iniziano ad essere provate). Da qui tornando sull’alta sul sentiero principale che conduce alle dighe, passando per il Bric Nasciu (breve risalita) e poi giù nel fresco bosco fino al casotto dei guardiani. Da questo proseguito per la sterrata che costeggia il lago, e poi attraversato lo sbarramento dell diga, il bel sentiero scorrevole che costeggia il Gorzente con le sue pozze, delle quali ho approfittato per far “sbollire” i piedi ormai fumanti.
Giro davvero lungo con le varianti effettuate, dislivello che raggiunge i 1600 m e sviluppo di 23 km. Buon numero di escursionisti incontrati sulle varie cime; ho percorso l’itinerario senza molte soste sulle varie cime per non spezzare troppo il ritmo, certo in assetto trail sarebbe stata più remunerativa ma il terreno talvolta smosso e sassoso non ha fatto rimpiangere la scelta degli scarponi. Scelta della zona per il meteo azzeccatissima, sole dall’inizio alla fine e ventilazione gradevole, a tratti molto caldo.