Se si arriva da Genova, non si deve entrare subito in paese, ma proseguire sulla strada provinciale in direzione di Gavi / Novi Ligure fino a superare sulla destra, quasi alla fine del paese, un'imponente vecchia filanda (oggi sede dell'omonimo ristorante).
Pochi metri più avanti, sulla sinistra, c'è una deviazione per le Capanne di Marcarolo, la Benedicta e Voltaggio.
Si prende questa strada e, dopo poche centinaia di metri si passa sopra un ponte. Subito dopo la strada si biforca: proseguire a destra, e immediatamente sulla sinistra si ha una piccola costruzione bianca (peso pubblico) e un grosso piazzale, Piazza 25 Aprile, dove si lascia la macchina.
Per chi proviene da Genova si può lasciare un'auto al Passo della Bocchetta, per poter al ritorno tornare a Voltaggio (oppure autostop).
Da Piazza 25 Aprile, lasciata l’auto, si prende a piedi la breve scalinata e quindi la strada in salita (panchine) che porta in paese. In pochi metri, percorrendo via Cavour, ci si trova di fronte la chiesa.
Sulla destra della chiesa, seguendo un cartello che indica la via ai ruderi del castello, inizia un acciottolato e quindi il sentiero, con la prima palina in legno che indica la via al Tobbio (triangolo giallo pieno).
Il sentiero da qui è interamente segnalato e ben tracciato. Dopo la prima ripida rampa, la mulattiera sale dolcemente in mezzo al bosco di castagni.
Nella prima mezz’ora, tutta in un bel bosco di castagni, si incontrano due bivii: al primo occorre andare a destra, al secondo invece a sinistra (basta seguire il segnale).
Si esce finalmente allo scoperto, in una vegetazione di piccoli pini e ginestre, in vista del Tobbio, ancora piuttosto lontano: in questo tratto il sentiero, in saliscendi, offre belle vedute sugli spuntoni di roccia e i versanti un po’ dirupati dei monti circostanti.
Proseguendo ancora si incontra un primo sentiero che proviene dagli Eremiti (segno: pallina e trattino gialli), quindi il percorso, ormai su terreno sassoso e con vegetazione sempre più rada, si fa più ripido.
Man mano che si sale si incontrano altre vie di salita ed i segnavia aumentano; risulta quindi impossibile perdersi, anche prendendo delle scorciatoie.
Si arriva finalmente (1.50 circa da Voltaggio) al Passo della Dagliola (858 m.). Da qui si sale in una quarantina di minuti l’ultima rampa, incontrando proprio sotto la vetta un altro sentiero proveniente dagli Eremiti (segnavia con cerchio vuoto giallo barrato orizzontalmente) e quindi si raggiunge comodamente l’arrotondata vetta, sulla quale è stata costruita una caratteristica chiesetta bianca, visibilissima anche da molto distante, con annesso un provvidenziale locale di ricovero.
Dalla vetta, se la giornata è buona, la vista spazia, partendo da sud, su: i laghi del Gorzente, la Madonna della Guardia e uno spicchio di Mar Ligure; il Beigua; le Alpi Liguri, le Alpi Marittime con ben riconoscibili Argentera e Matto, le Cozie con il Monviso, Cervino e Rosa; più vicini a noi, i colli Tortonesi, verso NE-E Giarolo ed Ebro, e la catena dell’Antola; le Rocche del Reo Passo; infine, a SE, i vicini Monte Leco, Taccone e Figne.
Il Tobbio è anche un balcone di prim’ordine sulla pianura piemontese. Verso nord, ad occhio nudo si vede fino a Novi (bene l’Italsider); forse anche oltre, ma in giornate molto limpide.
Proseguire la traversata tornando al passo della Dogliola dove confluisce anche il sentiero che sale da Ponte Nespolo (segnavia: due rombi gialli pieni), e prendiamo un altro sentiero (quadrato giallo pieno) che porta a Casa Carrossina e poi al Monte Figne (1.00 circa) poi Monte Taccone e da qui scendiamo sull’AV che porta direzione Est verso Monte Leco e poi al Passo della Bocchetta dove avevamo lasciato la prima auto per poi tornare a Voltaggio.
- Cartografia:
- IGC Genova-Varazze-Ovada 1:50000