Forse è giunto il momento di dire che questa salita è impraticabile in stagione avanzata. Per raggiungere la Finsteraarhornhutte abbiamo impiegato 12 ore (e altrettante per ritornare): l’Aletschgletscher è un labirinto di crepacci in cui non è facile districarsi, in particolare presenta ovunque crepacci perpendicolari al suo sviluppo che sono insuperabili, l’unico modo di avanzare è quello di spostarsi lateralmente fino a trovare un passaggio. Questo costringe a perdere un sacco di tempo. I consigli di seguire una o l’altra delle due strisce detritiche non sono più attuali. Il Gruneggfirn praticamente non esiste più, nel senso che è un ammasso caotico di ghiaccio vivo, detriti, massi e corsi d’acqua (dai rivoletti ai torrenti). Oltre la Grunhornlucke il Fieschergletscher è nelle stesse condizioni dell’Aletschgletscher: noi siamo stati tutti a destra (scendendo) e ce la siamo cavata relativamente bene ma se si sbaglia direzione ci si ritrova di nuovo in un labirinto di crepacci. L’attacco al ghiacciaio sopra la Finsteraarhornhutte è in ghiaccio vivo tipo vetro, e proteggersi è impensabile, quindi si sale sperando che i ramponi tengano. A metà della salita verso la Frustuckplatz abbiamo rinunciato: troppo rischioso.
Un po’ di foto qui: https://photos.app.goo.gl/ZpSB4JEtLqe7VNoP9
Non so perché ma sotto la Konkordiahutte c’è un po’ di campo, altrimenti nulla ovunque.