salita da svolgersi esclusivamente con ottime condizioni di innevamento e temperature basse, diversamente la parete scarica parecchio !
superata la terminale si risale un primo pendio a 50° , dopo un centinaio di metri si inizia a traversare diagonalmente verso sinistra sfruttando un pendio nevoso sospeso obliquo.questa prima parte può dare qualche problema di orientamento specialmente al buio. il pendio obliquo conduce ad un nuovo grande pendio nevoso sospeso dal quale si stacca sulla sinistra un canalino di neve ben delineato , percorrerlo fino al suo termine, da dove si scorge chiaramente la la base del seracco( sin qui neve e ghiaccio fino a 55° con qualche passo di misto più ripido). dal termine del canale sempre su neve puntare dritti fino al primo risalto del seracco dove è possibile sostare su ghiaccio. da questo punto l’itinerario risulta evidente e percorre con quattro o cinque lunghezze di corda (soste su ghiaccio) l’evidente goulotte tra il seracco e le roccette di sinistra. le pendenze sono sempre comprese tra i 50 e i 70 gradi eccetto una sezione di 7- 8 metri a 80° sul secondo risalto del seracco. In uscita si percorrono i ripidi pendii soprastanti il seracco fino alla vetta orientale, dalla quale lungo la cresta est si raggiunge la cima principale. discesa a ritroso fino alla vetta est poi lungo la Breitloibgrat ( cresta NE) , rocce rotte e pendii nevosi conducono ad una evidente sella a circa 3300 metri, si scende a sinistra sul ghiacciaio di Rosboden per attraversarlo sotto la parete e ritornare al bivacco. La cresta NE se percorsa con condizioni di neve fradicia o al contrario quando totalmente secca può diventare pericolosa vista la pessima qualità della roccia.
- Bibliografia:
- Paolo Crosa Lenz - Fabrizio Manoni, Alpinismo in Valdossola