Note
Storico
La via percorre l’evidente sperone nord della Cima Fontanaccia, emergente dai boschi del Vallone Carbunea. È una scalata un po’ rustica, l’erba non manca, ma la roccia è abbastanza buona, con bei passaggi di IV e V grado.
Il primo tiro si presenta delicato quando la roccia non è del tutto asciutta: adesso comunque è attrezzato con tre chiodi e due cordoni in clessidre. In ogni caso, per godersi la scalata, è consigliabile andarci dopo una giornata di tramontana che asciughi bene la roccia.
Lo sperone termina dopo quattro tiri su un aereo spuntone, dal quale si deve scendere calandosi in doppia o in arrampicata per 9 metri, fino al prato sottostante. Da qui con breve cammino si arriva alla base della parete terminale, che con tre tiri conduce sulla punta orientale della Cima Fontanaccia.
Materiale utile: una serie di friend dai più piccoli fino al n. 3 BD, e una di nut.
Avvicinamento
Il primo tiro si presenta delicato quando la roccia non è del tutto asciutta: adesso comunque è attrezzato con tre chiodi e due cordoni in clessidre. In ogni caso, per godersi la scalata, è consigliabile andarci dopo una giornata di tramontana che asciughi bene la roccia.
Lo sperone termina dopo quattro tiri su un aereo spuntone, dal quale si deve scendere calandosi in doppia o in arrampicata per 9 metri, fino al prato sottostante. Da qui con breve cammino si arriva alla base della parete terminale, che con tre tiri conduce sulla punta orientale della Cima Fontanaccia.
Materiale utile: una serie di friend dai più piccoli fino al n. 3 BD, e una di nut.
dal Rifugio Pratorotondo (1110 m) si segue verso oriente l’Alta Via dei Monti Liguri su carrareccia fino al Passo di Prato Ferretto (1091 m). Da qui si continua dritti, in discesa nel boscoso Vallone Carbunea, lungo un sentiero piuttosto sconnesso (segnavia: due linee rosse). Giunti su un ripiano, a quota 980 circa, si abbandona il sentiero per deviare a destra: tagliando a mezzacosta tra i faggi, si raggiungono le pietraie sotto i contrafforti rocciosi della Cima Fontanaccia. Trascurando il crestone di sinistra e le sue diramazioni, si giunge alla base dello sperone centrale a quota 1030 circa (40-45 minuti dal Rifugio Pratorotondo).
Descrizione
- L1) Lasciando a sinistra una bella placca compatta sormontata da un muretto strapiombante, si attacca in corrispondenza di un grosso pino, dove la roccia è più articolata. Si sale per rocce inclinate, con un po’ di erba e muschio nelle fessure (IV+ e IV, due chiodi e un anello di corda in una clessidra). Giunti alla base di un tratto più verticale, si attacca un diedrino sulla sinistra (IV+, un chiodo), ma subito dopo si deve traversare a destra (anello di corda) per afferrare uno spuntone (passo di V). Si entra così in un canalino con zolle erbose che conduce in breve ad un piccolo terrazzo con albero. 35 m
- L2) Un metro a sinistra della sosta, si supera una fessura-diedro di una decina di metri (IV+) e si esce su rocce meno ripide. Si traversa a destra su una cengia con arbusti, poi si sale su uno spuntone (III+) e, con un passo in discesa, si arriva su un comodo colletto erboso, ai piedi di un bel pilastrino (sosta da attrezzare con friend e nut). 40 m
- L3) Con bella arrampicata si sale il pilastrino fessurato (V-, un chiodo), poi si prosegue sullo sperone inclinato (III+) fino ad una cengetta sotto l’ultimo risalto (sosta su spuntone). 45 m
- L4) Si supera il soprastante muro, verticale ma con buoni appigli (IV) e si esce su una cresta orizzontale assai aerea, che si percorre tutta (III) fino in cima ad un aguzzo spuntone. Dalla parte opposta, lo spuntone precipita verticale per 9 metri, fino al prato sottostante. Si può scendere in arrampicata (IV) oppure calandosi in moulinette (cordone con moschettone lasciato). 35 m
Andando in diagonale a sinistra si attraversa una breve pietraia, poi, tra gli arbusti, si raggiunge una rampa erbosa obliqua a sinistra.
- L5) Si rimonta la rampa superando una piccola strozzatura rocciosa (II) e, su erba, si sale alla base di una barra rocciosa. Vincendo il breve muro di rocce con zolle erbose (III+) si guadagna una cengia con alberello. 20 m
- L6) Spostandosi un poco a destra, si attacca la soprastante parete in corrispondenza di una larga fessura obliqua a sinistra. Sfruttando la fessura si vince uno strapiombetto, poi si supera un breve muro (IV+, un chiodo). Giunti su una cengetta, si può salire dritti per il soprastante diedro irregolare (V-, un chiodo in alto), oppure si va a destra per alcuni metri sulla cengia obliqua, fino ad incontrare rocce meno verticali, che si rimontano con bella arrampicata (IV). In entrambi i casi si esce su una panoramica spalla (sosta su spuntone). 25 m
- L7) Scesi per uno o due metri, si sale un corto muro (III+), poi un breve tratto orizzontale porta ai piedi dell’ultima placca inclinata, che conduce (II) sulla punta orientale (1030 m circa) della Cima Fontanaccia. 20 m
Discesa: scendendo facilmente sul versante sud per prati costellati di rocce, si raggiunge in breve il sentiero segnalato che, verso sinistra, porta al Monte Rama. Seguendolo invece verso destra, si ritorna al Passo di Prato Ferretto e da qui per l’Alta Via a Prato Rotondo (35-40 minuti).
Prima ascensione: Martina Parodi, Andrea Parodi, Michele Ferrari, il 29 ottobre 2022.
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