Gita molto bella in tutte le stagioni, naturalmente per quanto riguarda la stagione invernale solo in assenza di neve. La festa al santuario si svolge nel mese di luglio ed è meta di molti devoti che salgono per seguire la processione e la S. Messa ma anche per farsi una bella camminata, quattro chiacchiere e una mangiata di polenta e salsiccia in compagnia. Per chi è indisposto a camminare è previsto un servizio in elicottero (naturalmente solo il giorno della festa.
Il sentiero, marcato con tacche blu, è evidente e sale piuttosto ripidamente fino a raggiungere la borgata Mesonette (q. 1041) immersa nel bosco e ormai decadente. Superate le case (pilone devozionale sulla dx) il sentiero continua ad inerpicarsi in direzione nord finchè intorno a q. 1100 piega sulla sinistra, diminuisce la propria pendenza e si snoda più o meno a mezza costa per un tratto. Percorsi circa 300m la pendenza torna quella iniziale e, superate le case Barrera (q. 1272), si guadagna rapidamente quota con successive risvolte muovendosi sempre nel bosco fino a q. 1506 dove si incontra un bivio. Svoltando a destra si andrebbe alla frazione Meinardi al suo noto santuario di S. Anna (indicato su una pietra in corrispondenza del bivio), prendendo invece il ramo di sinistra ci si muove direttamente verso la nostra meta. Di qui in poi le tacche del sentiero diventano rosse e meno evidenti per cui è necessario prestare un po’ di attenzione. Dopo un tratto in piano o quasi la traccia svolta decisamente a destra e inizia a salire rapidamente a tornanti fino intorno a q. 1700 quando rivolgendosi a est percorre un tratto in costa a pendenza moderata fino al gruppetto di baite q. 1755. Subito dopo i primi edifici il sentiero piega a sinistra (N) e attacca abbastanza direttamente il pendio. Le tacche rosse sono in questo tratto ancora meno evidenti che nel precedente per cui è facile perderle, ritrovarle e riperderle. Fortunatamente ci si trova ormai fuori dal bosco, la visibilità è ottima ed è facile muoversi anche senza seguire una traccia obbligata. Prendere come riferimento un evidente gendarme di pietre accatastate che diviene presto visibile, puntando nella sua direzione (nord-ovest). Lo si raggiunge dopo aver superato una piccola costruzione (q. 1938) e lasciato sulla destra un nutrito gruppo di baite (q. 1930). In corrispondenza del gendarme si piega a destra e procedendo a mezza costa si raggiunge in breve il Casotto dei guardiaparco Giva. Superato il casotto si continua nella stessa direzione e in pochi minuti si arriva sulla Costa delle Fontane Fredde in corrispondenza del colle quotato 1973 m. Bella vista sul vallone di Piantonetto e sulle cime più alte della Valsoera e del vallone d’Eugio fino alla Piata di Lazin.