Considerato il dislivello (circa 1000m) da percorrere, soprattutto rapportato alla esigua quantità di Km da percorrere, si tratta di un’escursione concepita per pedalatori abbastanza allenati. Ad ogni modo svolgendosi comunque su strade interpoderali sterrate, che consentono di camminare senza incontrare particolari ostacoli, il percorso può essere seguito da ogni tipo di ciclista.
Il tempo di percorrenza del percorso è inferiore alle due ore … pedalando sempre!
La partenza avviene dal parcheggio situato al temine dell’abitato di Champoluc.
La prima parte del percorso (Champloc-Frachey) può essere fatta o su strada asfaltata oppure si può seguire per circa 1,5 km il torrente Evançon percorrendo una delle due strade sterrate che lo costeggiano sui due lati. Da qui si continua su strada asfaltata in direzione St Jaques per circa 500m, poi affrontando una ripida rampa si gira a destra in direzione Crocetta-Rifugio C.A.I. “Casale” (1665m).
Qui si inizia il percorso vero e proprio che sarà interamente su strada sterrata e, soprattutto, in salita. Il primo tratto, nonostante sia di soli 2Km presenta pendenze veramente notevoli e si rivela impegnativo. La strada, che è divenuta sterrata subito dopo il rifugio “CAI Casale”, è fondamentalmente composta da rampe caratterizzate da forti pendenze collegate tra loro da una serie di tornanti. In alcuni punti il fondo stradale da duro e compatto diviene quasi sabbioso e non è raro incontrare su queste rampe fuoristrada, camion o trattori.
Quando però lo sguardo si alza dalla strada che dobbiamo percorrere si ha un panorama che a partire dalla “Gobba di Rollin” e dal ghiacciaio del “Plateu Rosà” arriva al fondo valle di Ayas.
Circa 100 metri prima di giungere al pianoro delle Mandrie (1950m) troveremo una deviazione segnata da un cartello per il villaggio di Resy: ignoriamolo e proseguiamo per la nostra strada. Si tratta del sentiero che è, fondamentalmente, pedonale. Ad ogni modo coinciderà con la parte terminale della nostra discesa.
Continuando il percorso arriviamo alla base di partenza degli impianti di risalita di Frachey, sulla parte opposta della valle si fronteggia l’Alpe Nana Inferiore (2050m).
Riprendiamo la marcia sulla stessa strada lasciando gli impianti di risalita (spenti) alla vostra sinistra e procedendo su una rampa abbastanza ripida, ma meno di quelle appena affrontate. Dopo qualche centinaio di metri si giunge ad un bivio. Procedendo a destra si raggiunge il villaggio del Crest stazione di partenza degli impianti sciistici di Champoluc.
Il nostro percorso prevede invece di procedere per la rampa che inizia alla nostra sinistra, si tratta della parte terminale della pista “Tacconet”, difatti dopo pochi minuti si arriva all’alpe “Tacconet” (aperto soltanto nella stagione invernale) anche conosciuto come “Paradisia”. Qui nel 1985 sono stati girati gli esterni ambientanti in montagna del film “Tutta colpa del Paradiso” con Francesco Nuti ed Ornella Muti. Sebbene in inverno l’alpe si trasformi in “locanda”. Da qui ci aspettano circa 6Km di salita, buona parte dei quali affrontabili solo con il “rapportino”. Pedalando il panorama accanto a noi cambia e mentre prima il percorso si svolgeva in pratica in mezzo ad un bosco di abeti ora gli alberi si fanno via via sempre più rari.
Dopo circa un chilometro e mezzo si incontra l’alpe “Sàa” (2171m) e domandando con gentilizza è possibile riempire la borraccia con freschissima acqua: bene da qui in poi ci aspetta soltanto fatica! In effetti lungo il percorso si incontra leggermente fuori percorso il ristoro “Alpe Mandria” (2242m) posto sulla pista di discesa ed aperto soltanto nel mese di Agosto.
Giunti in un (breve) pianoro si riesce a riprendere il respiro, ed incontriamo un bivio che ci porterebbe a percorrere un altro bellissimo itinerario (sino al lago Ciarcerio e da qui al Crest). Invece di girare a destra, noi, imperterriti proseguiamo pedalando dritti ma in falso piano sino ad arrivare al più grade dei 3 laghi della Forca (2320m); siamo ai piedi del colle della Bettaforca (2727m) che divide la valle d’Ayas a quella di Gressoney.
Finalmente si scende e giunti alla base degli impianti di risalita (spenti) per il colle Bettaforca prendiamo la strada che ci porta a Resy (1872m).
Qui è possibile riposarsi, pardon godere del panorama della parte terminale della valle d’Ayas ed in particolare del paese di Champoluc.
La via del ritorno prevede di ripercorrere la strada (in salita …) sino alla partenza degli impianti di risalita del Colle Bettaforca. Da qui prendiamo la strada sterrata che parte alla nostra destra, per continuare sulla pista di sci del rientro al pianoro delle Mandrie.
Si tratta di un percorso veramente divertente, non particolarmente ripido (esclusi alcuni punti in corrispondenza di due tornanti) e con un buon fondo.
Arrivati al pianoro delle Mandrie si torna al rifugio C.A.I. “Casale” – Crocetta e da qui a Champoluc.