- Accesso stradale
- Tutto ok fino a l'Ecot
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 2100
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partenza ore 6 da l’Ecot temperatura -4°.
Imboccato il sentiero che dopo circa 15 minuti abbiamo abbandonato per salire direttamente il ripido canale con sci in spalle su neve molto dura ma non utilizzati i ramponi e con sviluppo di circa 300 mt di dislivello con pendenza 30° e sul finire un pò di +.
Poi i pendii si fanno molto meno ripidi fino ad arrivare al Passo delle disgrazie. Qui abbiamo calzato i ramponi ed iniziato il tratto finale su pendii molto ripidi circa 35°(ed è per questo che ho abbandonato gli sci e me ne sono pentita perchè i pendii sono veramente belli!!!) che poi spianano man mano fino alla cima.
Discesa su neve dura con ottimo grip e che non ha mai mollato se non da quota 2700; nel giro di un attimo è diventata pappa primaverile ma ben sciabile.
IL dislivello totale comprese le risalite è 1565 mt.
Discreto spostamento per cui calcolare per la salita circa ore 4.30.
Bel percorso, bei pendii, bella neve: consigliata se le temperature si mantengono basse anche perchè il lungo falsopiano prima di arrivare in prossimità del rifugio si cuoce in fretta e poi c’è la risalita di mt 85 che al ritorno pesa molto.
Canale di salita sfruttato totalmente su neve molla ma con ottima tenuta e così a 10 minuti dalla macchina.
Con Renato.