Da uno dei vari posteggi della Valle Argentera si raggiunge il Pian della Milizia e quindi si sale per strada sterrata fino all’Alpe del Gran Miol 2400 m e si prosegue su sentiero irregolare fino al Pian dei Babbi. Si attraversa il pianoro erboso e si riprende a salire seguendo il sentiero che talvolta si perde fra le piste tracciate dalle numerose mucche, arrivando ai piedi del colle della Longia (2820) che si raggiunge con un ultima balza su sentiero di sfasciumi, con diversi tratti a spinta. Si prosegue a dx con un traverso del versante ovest, in leggera salita, ma con fondo molto irregolare e poco ciclabile, fino a raggiungere il colle Frappier 2894 m punto più elevato della gita.
Da lì si scende su sentiero ripido e molto tecnico, con vista meravigliosa sulla valle, ma da centellinare per mantenere alta la concentrazione sulla difficile discesa. Finito il tratto ripido si attraversa il Germanasca e si arriva a un bivio su un pianoro, piegando a dx a monte e riattraversando poco più in basso il torrente. Dopo un breve traverso il sentiero si inerpica ripido (spinta!) e corre parallelo al torrente di fondovalle fino ad un guado a monte che riporta sulla sterrata proveniente da Bout du Col.
La si sale, ripida ma finalmente non più in single track, fino all’evidente e segnalato bivio (a dx) per il colle San Martino o di Abriès. Da lì si sale spesso a spinta su sentiero ripido e dal fondo molto irregolare e ben poco ciclabile fino al colle 2657 m, da cui si gode di vista spettacolare sulla alta valle Germanasca e sull’alto Queyras.
La discesa è lunga e fluida, prima su single track e poi su strada sterrata fino a un bivio sulla dx che, attraversando il torrente di fondovalle, riporta su sentiero. Dopo pochi metri di risalita (parzialmente mangiata da una frana), vi è un bivio. Entrambi i sentieri portano al colle Mayt, io ho seguito quello a sx, a valle, che sembrava meglio tracciato, scendendo dolcemente per qualche centinaio di metri fino al bivio successivo, da prendere a dx su ripida salita in mezzo ai prati. Da qui comincia l’ultima dura salita su sentiero incerto, ripido, stretto e con fondo irregolare, che impone spesso la spinta ed è difficile da seguire (ogni tanto si individuano paletti fra l’erba alta) e soprattutto da pedalare.
Si giunge infine al Col Mayt 2705 m, da cui di scende fino al Pian della Milizia su sentiero ripido, stretto e tecnico che si dipana fra meravigliosi prati fioriti. Gita faticosa ma appagante, che collega tre valli diverse e meravigliose in ambiente alto alpino.