La partenza del nostro itinerario è Crest, piccolo villaggio a 1090 m raggiungibile salendo dalla strada provinciale che porta a Champorcher, scendendo a Pontboset e dopo il ponte a sx per la strada che porta su alla frazione di Crest.
Lasciata la macchina in uno dei due piccoli parcheggi salendo verso le case si trova subito la palina con le varie indicazioni tra cui il sentiero dell’alta via n.2 che percorremmo sino sotto il colle della Fricolla attraverso il bel vallone della Brenve.
Alla partenza, dopo pochissimo, si trova un ulteriore palina che indica anche il sentiero per Retempio che prosegue in falso piano diritto, occorre invece proseguire tenendo la dx sul AVn.2 e a quota 1127 m trascurare il sentiero di dx che riscende al Crest.
Qui si percorre un ampio sentiero a tratti a gradini con ai bordi molte piante di nocciole e sul fronte si apre la vista sulle cime del fondovalle di Brenve; il sentiero sale passando sotto ad alcune pareti rocciose strapiombanti che a volte formano cascate d’acqua a sbalzo che il sentiero supera passandovi a ridosso – qui si aprono anche alcuni punti molto panoramici (alle spalle) sulla catena del Rosa. A quota 1630 m si trova una prima baita di Lavassey e poco dopo quella di Lettaz, posta su una radura, la si supera sul frontale per poi raggiungere il pianoro dove vi sono le baite di Brenve (o Brengole-Darby) 1735 m, che si trovano a sx superando un ponticello sull’omonimo torrente. Di qui si vede tutta la catena del fondovalle con a dx l’evidente salto di quota che ci porterà sotto ai Corni e verso il colle della Fricolla e il col Breuil (nostra meta): Il sentiero dell’AV n.2, che seguiamo, prosegue tendo a dx prima del ponticello (senza attraversarlo) e ora sale decisamente sino a superare l’alpe Breuil, e a quota 2100 m inizia il valloncello verso la Fricolla (ora la si vede maestosa davanti a noi) ed è evidente l’omonimo colle e sulla dorsale più a dx si distingue l’omino del colle Breuil. Il sentiero di li a breve riprende a salire decisamente su pietraia per poi proseguire su un lungo traverso e raggiunte quota 2365 m (poco prima di attraversare nuovamente un tratto di pietraia) occorre prestare molta attenzione ed abbandonare il sentiero AVn.2 (che prosegue dritto) per svoltare decisamente a dx (invertendo quasi il senso di marcia) su un piccolo sentiero ripido e segnalato solo da una tratto rosso (freccia) che ci porterà in breve al col Breuil 2448 m (unico tratto poco segnalato del percorso in val Brenve ma logico da percorrere)
Raggiunto il colle la salita all’evidente punta del monte Fricolla avviene puntando decisamente a dx verso la vetta tenendosi sul versante della Manda, senza andare troppo verso la cresta di dx ma scegliendo il percorso che si ritiene migliore dribblando le placche e i roccioni montonati – seppur ripido tra erba e sassi si sale comunque agevolmente senza problemi (EE).
Ridiscesi al colle, dove anche qui si gode di un bel panorama, si prosegue verso il bel lago Cornuto 2410 m attraverso il sentiero 3B che raggiunto il lago ne percorre un tratto sul lato dx passando in prossimità del bivacco della forestale (chiuso) per poi scendere decisamente piegando a dx. Qui ai sentieri del vallone è stata fatta di recentemente manutenzione, sono state ripristinate tutte le segnaletiche e fanno bella mostra di se numerosi artistici ometti.
Poco dopo il lago Cornuto a quota 2340 m occorre trascurare il sentiero che svolta a sx che porta al lago di Chenessy e raggiunta quota 2214 m (prestare attenzione ci sono evidente scritte ma non così immediate per chi scende) vi è il bivio con il sentiero che prosegue a sx e sale verso il monte Giavin e per poi percorrere il lato sx org della vallone della Manda; a questo bivio occorre proseguire sul sentiero n.3B tenendo la dx fino quota 2012 m dove passando davanti al gruppo di baite (molte diroccate) dell’alpe Mandaz si prosegue verso sud per poi proseguire verso est e passando di fronte all’alpe Champas si percorre un brevissimo tratto di dorsale (con ottima vista su tutto il vallone) e si raggiunge il punto in cui inizia la depressione in cui si trova il lago di Champas che si raggiunge scendendo un pendio invaso dai rododendri.
Il lago Champas è a quota 1930 m lo si percorre su lato sx orografico sino al lato opposto dove si risale la depressione arrivando ad un passaggio a quota 1950 m da dove il sentiero inizia a scendere in modo deciso (di li a poco occorre trascurare il sentierino a dx che porta al lago Nero) fino a scendere a quota 1780 m nei pressi dell’alpe Betasson e il lago Secco, si prosegue ancora per la decisa discesa e passando nei pressi di un paio di baite e si raggiunge il guado del torrente Mandaz a quota 1620 m e in poco tempo l’alpe Bozed Damon 1570m e di li a poco Bozed disotto, di qui si percorre la bella mulattiera che porta a fondovalle a Fuornier Devine 1193 m passando per il bel Rascard con ottima fonte a quota 1272 m.
Poco prima di Devine si passa accanto alla chiesetta Santa Barbara e di li a poco termina il sentiero sul piazzale della strada asfaltata che sale da Pontboset, qui occorre richiudere l’anello dei due valloni come da nota riportata qui.
Nota importante: per richiudere l’anello su Crest (qui descritto) giunti a Fournier la soluzione migliore sarebbe percorrere il tracciato sul canale Otre-Eve Home (canale coperto e percorribile ma forse con divieto di passaggio (ci dicono che non sono più presenti i divieti di percorrenza?) oppure più sotto a Foglietraz c’è il vecchio sentiero che arriva sotto Crest (ma forse parzialmente inagibile). L’altra soluzione è la seconda auto a Fournier (le due località non sono distanti).
- Cartografia:
- Carta della Val Chiusella n.03 Ed: MU – Valle Champorcher n.11 ed: l’Escursionista Zavatta
- Bibliografia:
- Guide monti d'Italia Emilius e Rosa dei Banchi - CAI TCI