Anello molto lungo che permette di esplorare dall'alto tutta la conca di Pramollo.
Dalla punta di Piano Friera, che ritengo prenda il nome dall'ampio pianoro di vetta, ottimo panorama sulle montagne del gruppo dell'Orsiera e della val Germanasca, con il Gran Truc in primo piano. Bel colpo d'occhio sulla pianura e fino al Monterosa.
Al colle Laz' Arà interessanti i trinceramenti di inizio Settecento.
Il tratto dal Truc lauza a Ribetti non è segnato ed è poco evidente; da percorrere quindi con attenzione.
Da Pellenchi salire a sinistra sulla strada asfaltata in direzione Sapiatti e Bocchiardi. Da questa frazione, appena dietro le case, parte un bel sentiero non segnato che sale dolcemente verso ovest.
Si raggiungono svariati alpeggi ancora ben conservati e si perviene ad una sterrata che ha origine da quella per il colle Laz Arà.
Da qui il sentiero è ben segnato con indicazioni Fontana Friera. Esso sale con pendenza regolare raggiungendo prima un pilone (il Pilone Bianco) e poi l’ampio costone denominato Costa Laz Arà. Si piega qui a sinistra percorrendo il sentierino diretto sulla costa verso il Gran Truc. Dopo un primo tratto abbastanza dolce, il sentiero si inerpica in una zona di bassi arbusti, sul lato Val Germanasca. Al termine della salita si perviene ad un’ampia sella . Qui si svolta a sinistra, e percorrendo l’ampia dorsale prativa si raggiunge la vetta del Piano Friera, contraddistinta da grossi massi.
Per il ritorno si ripercorre la strada fatta trascurando la deviazione a destra da dove si era saliti, e con qualche piccolo saliscendi si perviene al colle Laz Arà, raggiunto dalla sterrata. Si prosegue in direzione nord verso l’evidente punta del Truc Lausa, 1682 m . Salendo si possono vedere bene i trinceramenti al colle.
Raggiunta la poco evidente cima si prosegue scendendo ad una depressione boschiva e si sale ripidamente verso il successivo Piano Bruciato, 1667 m, che contrariamente al nome è una puntina piuttosto aguzza. Da qui si prosegue per un primo tratto quasi in cresta su traccia poco evidente, poi si piega bruscamente a destra scendendo un ripidissimo pendio, in direzione di un sentierino evidente sul sottostante piano. Da qui la traccia è buona e scende a sinistra nel bel lariceto con varie svolte.
Usciti dal lariceto si vedono sulla destra alcuni alpeggi, Prà Luniè. Si supera un ruscello e si scende su vaga traccia verso gli alpeggi.
Proseguendo si raggiunge eventualmente l’ultima elevazione della conca, il Poggio Pini 1231 m.
Si raggiungono le baite di Pra Luniè, e si scende per tracce poco evidenti verso ovest raggiungendo infine la frazione Ribetti.
Da qui per strada asfaltata a destra si perviene prima a Ruata e poi a Pellenchi, chiudendo così il lunghissimo anello.
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- Cartografia:
- Fraternali Val Germanasca , bassa val Chisone e Pinerolese