- Accesso stradale
- Si arriva ai Brich di Crissolo in auto.
- Osservazioni
- Sentito assestamenti
- Neve (parte superiore gita)
- Bagnata
- Neve (parte inferiore gita)
- Assente
- Quota neve m
- 2100
Parcheggiato nella frazione Brich si sale tra le case tenendosi sulla sinistra, passate un paio di case ci si ricongiunge con la mulattiera che sale nel vallone del Frioland. Essendo maggio, abbiamo trovato la mulattiera completamente priva di neve. Da qui in poi vi descriverò il sentiero fatto da me e dal mio socio: Si segue la mulattiera fino a che da questa non si stacca una traccia di sentiero che sale sulla destra: questo bivio, segnato sulle mappe, non é nei fatti facilissimo da vedere…tuttavia, proprio dove si stacca il sentiero esiste una betulla segnata con una specie di freccia (vedi foto 1 e 2) che aiuta a capire che é il momento di lasciare la mulattiera, consiglio solo di fare attenzione per non lasciarsi scappare il segno. Da lì si sale abbastanza diretti uscendo dal boschetto di Betulle su sentiero purtroppo quasi assente e non segnato fino a raggiungere una piccola radura caratterizzata da due alberi (gruppetto di conifere, vedi foto 3 e 4). Da questa radura riprendono evidenti i segni e si prosegue quindi lungo un sentiero (già indicato in foto 4) che a mezza costa segue parallelo la cresta principale del Frioland fino a portarvi proprio sotto una spalla che si stacca da quest’ultima (foto 5 per la traccia, occhio a non prendere il sentiero che scende e vi riporta alla mulattiera). Con una serie di tornanti si risale la spalla, in caso di neve consiglio estrema cautela in quest’area essendo alto il rischio di scariche sui traversi data la pendenza.
Raggiunta la sommità della spalla, ora con sentiero segnato eccessivamente tra bolli e ometti, si riprende a questo punto a salire in verticale puntando la cresta, raggiunta la quale si piega a sinistra seguendola fedelmente fino alla cima della montagna. Lungo la cresta sentito rumore di neve in assestamento. Discesa lungo l’itinerario di salita.
Personalmente, data la lunghezza della gita (12 km) ed il dislivello (ca. 1400 m) in caso vogliate affrontare la salita in presenza di neve vi consiglio di partire dai Brich molto presto. Alle 10 circa infatti la neve con noi ha cominciato a mollare pesantamente intorno a quota 2400 metri rendendo difficilissima la progressione. Il mio consiglio è di partire all’alba (max 6) con pila frontale in modo di raggiungere la vetta con le migliori condizioni e comunque di verificare che sia un buon rigelo notturno.
Le pendenze affrontate non sono mai eccessive, ma molti dei pendii attraversati sono in ambiente aperto: scivolare su neve primaverile in quelle condizioni potrebbe rivelarsi drammatico rendendo difficile l’arresto, in alcuni punti anche per decine e decine di metri. Consiglio per questo di intraprendere la salita assolutamente muniti di ramponi e picca classica oltre che di ciaspole.
A mio parere, se d’estate é sicuramente una semplice escursione, in primavera considerate tutte le condizioni sopra citate (distanza, dislivello, possibili difficoltà tecniche e di orientamento) si tratta di una gita non banale non adatta a chi non ha nessuna dimestichezza con l’uso di picca e ramponi e a chi non ha una capacità base di lettura della neve e dei rischi ad essa connessi.
Ambiente spettacolare e unico, con vista dalla pianura, all’arco alpino e al gruppo del Monviso.
Come sempre con il grande socio Marco, con il quale il confronto è sempre sincero e produttivo.