Consigliato concatenarla successivamente con la Via "D'Altri Tempi",sul Sasso delle Frane, dando vita ad una bella cavalcata alpinistica lontano dall'ottica sportiva.
Relazione Via "D'altri Tempi":
http://www.piccoledolomitisport.com/relazione-via-daltri-tempi-fumante/
Sviluppo di 160m più 90m di cresta aerea, prevalentemente III/IV (un passo di IV+ oppure A0). Alpinisticamente molto protetta con chiodi, cordini e clessidre. Soste ottime a chiodi e fix (2 soste in comune con “Via Luisa”).
Possibilità di calata dopo il 5° tiro evitando la cresta con una calata da 60m. Utili cordini lunghi per spuntoni nei tiri in cresta.
Roccia: Buona nei primi 5 tiri, delicata nei tratti di camminamento lungo la cresta finale.
1 – salire con facile arrampicata per pochi metri lungo l’evidente fessura obliquando a dx in prossimità del suo termine (2 chiodi, 2 cordoni), quindi portarsi alla base della parete più verticale, risalirla (3 chiodi, 1 cordone) e con un traverso verso destra si raggiunge la comoda sosta nei pressi di un bel camino. (sosta su 3 chiodi, 30m, III e IV)
2 – percorrere il camino in verticale con elegante arrampicata uscendo sulla destra in una terrazza (2 chiodi), vincere quindi il corto strapiombo (passo chiave, azzerabile) continuare con facile arrampicata fino a raggiungere una placca più solida (3 chiodi), risalirla passando a lato di una sosta a fix (via Luisa) ed arrivare dopo pochi metri in un piccolo diedro appoggiato dove si sosta comodamente (2 chiodi, sosta su chiodo e clessidra, 40m, III e IV, passo di IV+ azzerabile)
3 – risalire il facile diedro sbucando quindi in un breve tratto di collegamento che porta ad una sosta su grosso mugo. (1 cordino,III-, I)
4 – salire per pochi metri puntando all’evidente e caratteristica fessura, risalirla internamente su roccia molto compatta (3 chiodi, 2 cunei di legno con cordone) e uscire quindi traversando leggermente a sinistra tramite una bellissima lama di roccia, dalla quale si giunge direttamente alla sosta. Sosta su fix in comune con la via Luisa. (30m, IV-)
5 – salire l’elegante spigolo per tutto il suo sviluppo portandosi sotto lo strapiombo finale (4chiodi,1cordone), obliquare quindi per pochi metri verso destra (1chiodo) e rimontarlo con inaspettata e facile arrampicata (1chiodo), raggiungendo così la sosta al principio della cresta. (35m, IV, libro di via, sosta su fix per calata direttamente nel Vaio Delle Frane (60m).
Da quì possibilità di proseguire per la caratteristica cresta aerea:
6 – proseguire per la cresta con sicuro passo alpinistico, giunti ad un evidente spuntone abbassarsi leggermente in una comoda terrazza erbosa. Da questa si disarrampica per 2metri (spuntone per cordino lungo) arrivando direttamente in sosta. (3 spuntoni, sosta su 2chiodi, 25m,dal I al III)
7 – procedere salendo per rocce rotte con facile arrampicata (1chiodo) raggiungendo il tratto più caratteristico della via: una stretta cresta aerea. Percorrerla per una decina di metri fino al suo termine dove tramite un cordone si scende nella forcellina sulla quale si sosta comodamente su grosso mugo. (1 spuntone, 1cordone da azzerare, 30m, I/II, passo in discesa di III+ con possibilità di azzerare un cordone)
8 – dopo un breve tratto di cengia (I) si risale prima un masso e poi una placca compatta dalla quale si sbuca sulla cresta finale. La si risale di pochi metri fino alla sosta su un grosso mugo con cordone. (2 chiodi, 30m,dal I al III+)
DISCESA:
Dalla quinta sosta Calarsi direttamente nel vaio delle Frane (doppia di 60m), quindi riprendere il sentiero d’accesso. Oppure se si percorre tutta la cresta: dall’ultima sosta su mugo abbassarsi di pochi metri per l’erto prato sottostante obliquando verso sinistra (faccia a valle) fino ad una forcella (ometto) tramite la quale in pochi metri si raggiunge il vaio del Cengio.
Discenderlo fino alla base della guglia Cesareo, spostarsi sulla destra svalicando un piccolo spallone e ricongiungersi quindi al sentiero 195CAI che comodamente riporta a Campogrosso. (40min).