Galenstock dal Rhonegletscher

Galenstock dal Rhonegletscher
La gita
ro19
5 05/08/2024
Accesso stradale
Percorrendo la A2 in direzione nord, uscire a Göschenen, subito dopo il traforo del San Gottardo tornare verso sud fino a Andermatt dove si seguono le indicazioni per Hospental, Realp e Furkapass. Dopo il passo bisogna scendere per un paio di tornanti sul versante vallesano fino all'Hotel Belvedere posto sul terzo tornante. Ampio parcheggio poco prima dell'hotel o al bazar delle grotte di ghiaccio sul tornante.
Traccia GPX

Escursione di media difficoltà in quanto presenta alla partenza l’attraversamento del Rhonegletscher (ghiacciaio secco che richiede buona capacità di scegliere la via migliore per evitare i numerosi crepacci, comunque facili da aggirare o saltare) e poi una lunga salita su sfasciumi, terreno morenico e rocce montonate con numerosi passaggi di I-II, facili ma mai esposti. Dalla Galensattel alla vetta si attraversa anche un facile nevaio e poi la cresta finale, un po’ esposta con ghiaccio vivo. La direzione di salita è segnalata da ometti ma è senza percorso obbligato pertanto bisogna scegliere la via migliore man mano che si sale. Al rientro, il Rhonegletscher è, come previsto, un fiume ma resta comunque facile da attraversare.

Partenza ore 6.00 dal Belvedere e subito il problema di passare oltre il bazar. In teoria, dal parcheggio prima del tornante, su sentiero in leggera salita si arriva sopra il bazar e poi si ridiscende fino al sentiero che porta alle grotte di ghiaccio. Noi optiamo per una via più diretta scavalcando la recinzione e risalendo il pendio a erboso a destra (non alzarsi troppo sopra il bazar) per poi comunque scendere fino al sentiero delle grotte. Seguendo la traccia appena sopra le grotte si traversa su rocce lisce e sfasciumi fino a raggiungere il fronte del ghiacciaio. Decidiamo di non legarci in quanto il ghiacciaio è secco e i crepacci ben visibili e/o facilmente aggirabili. Si risale il ghiacciaio fino a a q. 2600mt (1h50min dal parcheggio), appena prima del tratto ripido con grandi crepacci e seracchi, rimanendo sulla sinistra orografica della lingua. Qui si mette piede sulla morena e si inizia la risalita verso l’imbocco del vallone un tempo occupato dal Galengletscher, dove c’è una fascia rocciosa con una cascata. La salita su sfasciumi e pietraia (ometti) permette di salire al di sopra di questa fascia rimanendo sulla destra e una volta attraversato il torrente appena sopra la cascata si entra nel vallone e si percorre un lungo falsopiano lungo il torrente. Si raggiunge quindi una zona di rocce montonate rossastre, molto levigate, che risaliamo direttamente (passi di II; opzioni di salita più facili a destra per un canalino, e a sinistra per canalini e cenge). Si prosegue per nevai residui (neve dura e buon rigelo) fino a vedere la Galensattel, posta sopra una fascia rocciosa. Anche in questo caso decidiamo di salire le placche di roccia grigia appena a sinistra della bocchetta (passi di II, presente anche un cordino per calata), mentre una via più facile sale per un canalino a destra di queste rocce. Raggiunta la Galensattel (3113mt; 3h40min dal parcheggio), si risale il ripido pendio di rocce e sfasciumi sempre seguendo la traccia segnata dagli ometti (vari passi di I-II non esposti), rimanendo sempre sulla sinistra del filo di cresta, che è invece molto esposta sullo strapiombante versante E. Si giunge quindi in un punto, sopra q. 3252mt, dove la pendenza si fa più dolce: si attraversa un facile nevaio e ancora una zona di facili sfasciumi e roccette. Ultima difficoltà è la cupola nevosa del Galenstock che presenta una grossa cornice sul lato E e ghiaccio vivo ripido e un poco esposto sul lato W: la via di salita percorre la cresta appena a sinistra della cornice ed è tuttavia molto breve. Passato il tratto di ghiaccio vivo, un ultimo facile traverso su neve conduce alla vetta del Galenstock (3586mt; 5h15min dal parcheggio).
Discesa per la stessa via di salita sfruttando il più possibile i nevai in discesa grazie alla neve smollata (4h).

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