- Accesso stradale
- Parcheggio a Gimillan
Salita interessante, noi abbiamo preso a destra dal lago, l’idea era di seguire la cresta, poi però ci siamo fatti attirare dalla parete un po’ innevata: non la scelta ideale, la neve non era abbastanza nè molto consistente, per cui abbiamo iniziato a ravanare praticamente prima ancora di partire… immagino che seguire la cresta sia meglio.
Siamo usciti in cresta presso un gendarme, aggirato poi sulla destra, arrivando quindi alla via vera e propria.
Da qui la prima parte è tutta una salita su sfasciumi che non presenta alcuna difficoltà, basta saper individuare il percorso più facile e far attenzione a non tirare sassi a chi ci segue.
Il diedro, passaggio chiave, invece non è per nulla banale. A mio parere un IV, per cui concordo con la gradazione della via a causa di questo singolo passaggio. Io l’ho fatto slegato, ma togliendo i guanti, incastrarsi un po’ nella fessura aiuta. Il tetto finale ha buone prese (ma rimane un tetto, take care). E’ presente un cordone alla base, un chiodo poco sopra a sinistra, e io non ho individuato il secondo chiodo. Davide e Daniela, che sono saliti facendo un tiro, hanno poi trovato difficile individuare un punto buono per fare sosta e recuperare il secondo.
Usciti da qui ritorna facile, si aggira a sinistra il gendarme di fronte e in breve si guadagna la vetta. Noi dovendo rientrare al bivacco abbiamo proseguito in direzione Valaisan, per poi scendere in un canale posto tra il primo ed il secondo ometto che si trovano sulla cresta: ancora un po’ di ravanage ma si scende bene in diagonale, fino a portarsi sul pianoro che conduce al lago Garin ed in breve di nuovo al bivacco.
Se continuo a peggiorare il livello di ravanage di weekend in weekend non so cosa mi aspetta… ma intanto ci portiamo a casa anche questa. Bella ravanata con Davide e Daniela