Si attraversa la borgata (molto bella), passando varie costruzioni e la chiesetta, poi il sentiero risale un boschetto congiungendosi con la stradina che porta al Colle di Gilba. Si segue la stradina che si inoltra nel Vallone di Gilba sino all’ampio avvallamento che precede il Colle di Gilba. Senza raggiungere il colle, si traversa verso sinistra, portandosi alla base della dorsale SE. Si salgono i pendii di moderata inclinazione senza percorso obbligato, prima verso sinistra e poi a destra puntando ad un boschetto di larici. Superato il boschetto si prosegue sull’ampia dorsale, passando nei pressi di alcuni roccioni affioranti (la Roccia Blencio 1951 m) e poi su terreno sempre poco ripido e ondulato, puntando alla parte alta del costone dove si supera l’anticima (Gardiola Corta), da dove senza percorso obbligato si procede a vista verso il grande ripetitore posto pochi metri sotto la cima. Si risale l’ultima breve rampa, superando il ripetitore e raggiungendo l’ampia cima sormontata da un grande ometto di pietre, e poco più sotto sul versante Valle Po si trova anche una croce metallica con il libro di vetta.
In discesa si può seguire ritroso lo stesso itinerario percorso di salita, oppure si può compiere un bell’anello passando per il Colle del Prete. Seguendo il costone S/SE quando questo si dirama rispetto a quello di salita dal Colle di Gilba (segnavia bianco-rosso, direzione Monte Ricordone); si raggiunge la piccola cappelletta posta al Colle del Prete. Dal colle una traccia solitamente battuta scende a sinistra (lato Vallone di Gilba) con una serie di diagonali scende sulla sinistra perdendo quota, superando un boschetto, e poi in vista del Colle di Gilba. Senza raggiungere il colle si attraversa l’avvallamento verso sinistra, riprendendo la stradina che riporta a Danna.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.12 Bassa Val Varaita, Bassa Val Maira
- Bibliografia:
- Andar per cime d'inverno. Primalpe Editore